Grecia: Fmi si chiama fuori, Eurozona in difficoltà

Fmi non vede soluzione per Atene senza riduzione debito

LUG 30, 2015 -

Roma, 30 lug. (askanews) – Il Fondo monetario internazionalemette in seria difficoltà i piani dei paesi dell’Eurozona sullatecnicalità del terzo salvataggio della Grecia.Il conto è noto: dovrebbero servire 86 miliardi, si speravaanche nel contributo del Fondo, anch’esso creditore nei confrontidi Atene per i primi due salvataggi della Grecia.Oggi, però, parlando sotto condizione di anonimato, un altofunzionario del Fondo ha detto, come ampiamente previsto,considerando le recenti uscite del direttore di questaistituzione, la francese Christine Lagarde, che il Fmi nonintende partecipare al terzo salvataggio di Atene senza unacontemporanea soluzione sulla sostenibilità del debito ellenico.In mano ai privati ce ne è rimasto poco, circa il 6%, in granparte è in pancia, in via diretta e indiretta, ai paesidell’Eurozona, oltre che al Fondo.Per il Fondo, una riduzione del peso del debito pregresso chegrava su Atene prima che la Grecia ne contragga dinuovi per 86miliardi di euro, è una questione dirimente in quantodifficilmente, in questa istituzione, i paesi emergentiaccetterebbero una nuova avventura finanziaria senza la certezzadi una esposizione sostenibile in capo debitore.Per il Fondo è difficile immaginare che il menù a base diriforme strutturali chiesto per avviare il terzo programma disalvataggio possa funzionare se il Paese è schiacciato da undebito che si mangia continuamente le nuove risorse aggiuntivefornite dai creditori. In totale i salvataggi, compreso quelloprossimo venturo, caricano sulle spalle della Grecia oltre 300miliardi di debiti, al netto dei bond greci acquistati dalla Bce.Nell’Eurozona, si sa il problema è politico, per gli economistiè invece di natura tecnica. Sia lo statunitense Paul Krugman, siail belga Paul de Grauwe, predicano la “forgiveness”, il perdonosul debito, concetto più cattolico che luterano, convinti chesenza questo atto per la Grecia non ci sarà alcun futuro e leriforme certamente necessarie, soprattutto dal lato dell’offerta,serviranno a poco se il debito si divora la domanda.Ancor di più in una unione monetaria imperfetta come l’Eurozona,una sorta di Gold Standard, stile anni 30, corretto con l’Esm (ilfondo europeo salva stati) dove, in mancanza di unione dibilancio, la crisi di un paese dell’euro non può che tradursinella crescita esponenziale del suo debito rispetto al Pil enella svalutazione interna.Sul piano politico, i leader dell’Eurozona, dovrebbero fardigerire ai propri cittadini, alias elettori, il fatto che granparte dei soldi dati alla Grecia non torneranno più indietro. Ilmaggiore imbarazzo per i paesi luterani, in primis la Germania,dove la parola “debito (schuld)” ha anche significato di colpa.Così la Grecia riflette il vecchio adagio sul debitore, “se haiun debito di 10 mila euro hai un problema con la banca, ma se haiun miliardo di debito il problema è della banca”. In questo casodegli Stati dell’Eurozona.Alcuni di essi, se le negoziazioni con Atene andranno a buonfine, dovranno chiamare i parlamenti nazionali ad approvare ilterzo salvataggio della Grecia entro il prossimo 20 agosto.Tutto potrebbe diventare più difficile, se proprio uno deicreditori di Atene, il Fmi, dovesse continuare a ritenere ilPiano non credibile.Eppure in Europa, proprio nell’Eurozona, sul tema dei salvataggiin questo caso delle banche, potrebbe fare scuola il caso Mps.La Bce, sugli aiuti di Stato alla banca senese, i cosiddettiMonti-Bond che, nella configurazione iniziale prevedevano, incaso di incapienza del debitore (Mps), la possibilità della bancadi ripagare debito con altri debiti, una sorta di Monti-bond adlibitum, espresse la sua contrarietà in quanto non portava danessuna parte. La banca senese fu così obbligata a trovarecapitali freschi sul mercato per ripagare il suo debito.La soluzione, attualmente in vigore per la Grecia, ricordaproprio la prima versione dei Monti-bond con una piccoladifferenza che Atene, al contrario di Mps, non ha la way-out.Infatti, non avendo accesso al mercato dei capitali, non si èancora capito come possa fare a ripagare il debito sul debito.MenMAZ