Alitalia, Cassano: sciopero piloti totalmente irresponsabile

"La priorità per tutti deve essere di tornare a crescere"

LUG 27, 2015 -

Roma, 27 lug. (askanews) – “Lo sciopero Anpac è stato un atto di irresponsabilità totale in un momento in cui la priorità di tutti deve essere quella di ritrovare la via della crescita”. Lo dichiara in una nota Silvano Cassano, amministratore delegato di Alitalia, a proposito dello sciopero dei piloti dell’Anpac di venerdì scorso.

“Occorre ricordare – prosegue Cassano – che un anno fa, Alitalia era sull’orlo di un fallimento definitivo, con il rischio molto concreto di non poter pagare ne gli stipendi ne il carburante per gli aerei. Mentre Alitalia sta rispettando quell’accordo, Anpac, sindacato di minoranza, ha scioperato contro gli impegni da essa stessa firmati, oltre che contro tutti i colleghi impegnati nel rilancio di Alitalia”.

Lo scorso 3 luglio, attraverso Facebook, ricorda poi Alitalia, Anpac comunicava di aver partecipato a un meeting a Francoforte con i rappresentanti dei piloti delle compagnie partner di Etihad, esprimendo “la massima condivisione sull’obiettivo primario di garantire la continua crescita”. Una settimana dopo Anpac decideva di scioperare in un giorno, il penultimo Venerdì di luglio, critico per il turismo italiano.

“Alla luce di ciò, era chiara l’assurdità di uno sciopero apparso incomprensibile e inaccettabile non solo alla Compagnia ma al Paese intero – prosegue Cassano – Anpac ha scioperato contro esuberi che non esistono, contro un accordo da essa stessa firmato, contro le ragioni dello sviluppo e chiedendo modifiche a un contratto dei piloti già superato in virtù di un accordo firmato pochi giorni prima con le 6 sigle maggiormente rappresentative”.

“Il personale di Alitalia che aderisce all’Anpac è una minoranza – ricorda poi la compagnia -. Lo sciopero di venerdì scorso ha visto l’adesione di appena il 5% dei piloti e degli assistenti di volo in servizio”.

“Auspichiamo una regolamentazione più moderna degli scioperi – conclude Cassano – perché il lavoro di tutti è più importante delle pretese di pochi, specie in un momento come questo, così importante per il turismo italiano”.