Autorità energia: non rottamare tutele mercato. Più gradualità

Su mercato libero ancora prezzi più alti per le famiglie

GIU 24, 2015 -

Roma, 24 giu. (askanews) – L’attuale sistema di mercato tutelato per elettricità, che prevede tariffe fissate trimestralmente dall’Autorità, non può essere semplicemente “rottamato a data fissa” obbligando da un giorno all’altro i consumatori a passare sul mercato libero dove ci sono ancora prezzi medi superiori del 19%. Il presidente dell’Autorità per l’Energia, Guido Bortoni, è tornato a manifestare perplessità sulla misura contenuta nel ddl concorrenza che prevede una “tagliola” per il regime di maggior tutela dal 1 gennaio 2018.

Misura che se da un lato rimuove alcune distorsioni legate al costo progressivo dell’elettricità, come il prezzo crescente del kW/h al crescere dei consumi che penalizza le famiglie numerose, dall’altro rischia di costringere gli utenti a fare scelte senza la dovuta consapevolezza.

Serve piuttosto, secondo Bortoni, introdurre un meccanismo “per gradi” che favorisca esodi volontari verso il mercato libero. In sostanza, ha detto il presidente dell’Autorità, “in luogo di una rottamazione a data fissa della tutela di prezzo” servirebbe “una evoluzione per gradi delle protezioni nel senso di un loro alleggerimento, in modo tale da non favorire processi affrettati che spostino inopinatamente ricchezza dai consumatori agli operatori dei servizi”.

La misura ha visto la netta contrarietà delle associazioni dei consumatori. Il Codacons ha chiesto che siano stralciate le norme del ddl concorrenza che pongono fine al mercato tutelato dell’energia perché queste “avranno effetti negativi per le famiglie e per le imprese, perché determineranno aggravi dei costi energetici a loro carico. A farne le spese saranno soprattutto i ceti meno abbienti e i nuclei numerosi”.

Ma già in occasione della presentazione del disegno di legge 16 associazioni si erano unite nel chiedere che fosse mantenuta questa “efficace tutela di prezzo ai piccoli clienti elettrici” per evitare pratuche comemrciali scorrette e “un significativo passo indietro dal punto di vista della concorrenza”.

Bortoni invece propone “una fase nuova” in cui si arrivi ad “un assetto di tutela 2.0”. Con una partenza differenziata a seconda della preparazione e della consapevolezza dei consumatori. Quindi a partire dal 2016 con i clienti non-domestici per poi arrivare alle famiglie. Il tutto mantenendo un solido quadro di “tutele” diverse dal prezzo, come i bonus sociali o il fornitore di ultima istanza, e favorendo “l’esodo volontario dei clienti tutelati dall’attuale servizio universale, pur rispettando quei consumatori meno pronti a scegliere il mercato libero”.

Per conoscere nel dettaglio le proposte dell’Autorità per il superamento dell’attuale sistema, definito alla fine degli anni ’90 con la liberalizzazione del mercato, bisognerà attendere il documento per la consultazione che il regolatore pubblicherà “presto” per la consultazione.

Ma intanto i dati sull’andamento del mercato libero presentano luci ed ombre. Negli anni non sono mancati fenomeni di pratiche commerciali scorrette, finite nel mirino della stessa Autorità, e oggettive difficoltà ad avere segnali di prezzo chiari per i consumatori. Anche per i numerosi interventi legislativi che hanno via via appesantito le voci in bolletta legate al fisco e agli oneri di sistema, rendendo marginali gli effetti positivi sui prezzi finali degli interventi regolatori e della concorrenza.

Nonostante questo, segnala l’Autorità, nel 2014 oltre 3,5 milioni di clienti hanno cambiato fornitore di elettricità (il 9,6% del totale per circa un quarto della domanda complessiva). E se per negozi e piccole imprese il passaggio si è tradotto in una riduzione dei prezzi del 4,5%, per le utenze domestiche “il mercato libero presenta prezzi medi più elevati rispetto alla ‘tutela’, con un differenziale rilevante di +19% circa per quanto riguarda la sola componente ‘materia prima energia’”.

Il dato, ha spiegato il presidente Guido Bortoni, “va però preso con molti caveat. Intanto riguarda la componente energia che rappresenta meno del 50% del prezzo finale della bolletta. Poi sono state fatte comparazioni tra due cose diverse: la tutela non ha servizi aggiuntivi come quelle del mercato libero come prezzo bloccato, offerte verdi, offerte all inclusive o per taglia. Altro caveat è che il mercato libero non è vanificato dalla maggior tutela, perché ci sono offerte a sconto capaci di andare anche sotto al prezzo della tutela”.

Nel frattempo l’Autorità è al lavoro per l’aggiornamento dei prezzi di riferimento di elettricità e gas per il mercato tutelato che scatteranno dal 1 luglio dopo le riduzioni rispettivamente dell’1,1% e del 4,0% del secondo trimestre. La comunicazione è attesa per venerdì.