Sangalli: serve una scossa, tagliare subito Irpef

Ridurre la spesa pubblica, lotta alle inefficienze

GIU 8, 2015 -

Roma, 8 giu. (askanews) – Il Paese ha bisogno di segnali positivi, di una “scossa”. Se non si fa una riforma fiscale, “il problema dei problemi”, non si può ripartire. E il primo passo è un’immediata riduzione dell’Irpef. E’ la richiesta a governo e parlamento del presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli che, in occasione dell’assemblea annuale, afferma senza mezzi termini: “è ora di procedere a una riduzione generalizzata delle aliquote, senza appesantire questo tributo con intenti ridistributivi”.

Per Sangalli bisogna ridurre la spesa pubblica, che non è solo troppo alta, ma è anche mal distribuita. E per farlo bisogna percorrere una strada a due corsie: “Quella normale, di marcia, è la lotta alle inefficienze, costante negli anni e nelle intenzioni. Quella di sorpasso riguarda, invece, la ridefinizione del perimetro della spesa pubblica. Ogni euro recuperato dal minor costo del debito pubblico – nonché dalla lotta all’evasione fiscale – va restituito ai contribuenti in regola con l’immediata riduzione delle aliquote Irpef.E non si può, invece, pensare di usare sempre la tassazione come paracadute delle inefficienze”, osserva auspicando un fisco “semplice, affidabile ed equo”.

Sangalli punta quindi l’indice sulle clausole di salvaguardia, che valgono 70 miliardi di tasse in più nel prossimo triennio, e su cui la Confcommercio ha esercitato in questi mesi “una vigilanza puntuale”. “Continueremo a farlo, perché, se scattano queste clausole, addio ripresa”, avverte, ricordando che “il governo ha assicurato che non verranno attivate. E noi ci crediamo. Ci vogliamo credere”. Ma aggiunge: “Anche in questo caso ci rimane però un dubbio di carattere generale. Non capisco davvero perché, quando in Italia non quadrano i conti, a pagare la “fattura” debbano essere sempre le famiglie e le imprese”.