Fisco, Longobardi: vogliamo successo voluntary, ipotesi proroga

Commercialisti pronti a fare la propria parte. Procedura complessa

MAG 26, 2015 -

Roma, 26 mag. (askanews) – I commercialisti sono pronti a fare la propria parte per il successo della “voluntary disclosure”, l’operazione di rientro dei capitali dall’estero, ma considerando che la procedura è “estramente complessa” chiedono un “impianto normativo e interpretativo chiaro”. E’ il messaggio lanciato dal presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, Gerardo Longobardi, che interpellato da askanews, ha ipotizzato, visti i tempi stretti, uno slittamento del termine del 30 settembre per l’adesione. “Tenuto conto che il provvedimento del raddoppio dei termini deve ancora diventare legge – ha spiegato Longobardi – è verosimile ritenere che si possa anche ipotizzare una proroga dei termini oltre il 30 settembre 2015”.

“Noi – ha aggiunto il presidente dei commercialisti – siamo pronti a fare la nostra parte, senza rischiare in proprio, avendo un impianto normativo e interpretativo che sia chiaro. Dobbiamo favorire la compliance e l’adempimento spontaneo. Da parte nostra – ha osservato ancora Longobardi – c’è la volontà di collaborare e cooperare con l’Agenzia delle entrate perchè l’operazione voluntary disclosure sia un successo, questo Paese ne ha bisogno”.

Longobardi ha, tuttavia, messo in evidenza la cautela che c’è da parte degli operatori per il fatto della ristrettezza dei tempi legati anche all’approvazione definitiva della norma sul raddoppio dei termini di decadenza sull’accertamento prevista dal dlgs sulla certezza del diritto. Sull’operazione, ha detto, “c’è un grandissimo interesse, però le adesioni e le chiusure stanno andando a rilento, soprattutto perchè il grande problema rimane la questione della voluntary in relazione al tema del raddoppio dei termini. Questo è un elemento molto importante, anche se il legislatore l’ha risolto, o meglio ha messo in cantiere la sua soluzione nel decreto sulla certezza del diritto. Però – ha sottolineato Longobardi – fino a quando il provvedimento che oggi è all’esame delle commissioni parlamentari non diventa legge, c’è cautela da parte di tutti gli operatori”.

Nulla da fare sulla stima delle somme che si potrebbero far emergere. “Se lo chiede al mago Otelma gliela potrà dare – ha risposto con una battuta – io non posso stimare quanto potrebbe entrare con la voluntary, il mago Otelma potrebbe dare una risposta più precisa”. Possibile ipotizzare una cifra fra i 3 e i 5 miliardi? “Ben venga ma sarei presuntuoso se facessi un numero”, ha concluso.