Istat, aumenta fuga cervelli, il 12,9% ricercatori va all’estero

Gran Bretagna e Stati Uniti le principali destinazioni

MAG 20, 2015 -

Roma, 20 mag. (askanews) – Aumenta la fuga dei cervelli. Sempre più laureati italiani lasciano il paese per andare all’estero. Secondo il rapporto annuale dell’Istat 3mila dottori di ricerca del 2008 e del 2010 vivono abitualmente all’estero e sono pari al 12,9% del totale. Un fenomeno in decisa espansione. La mobilità verso l’estero è superiore di quasi sei punti a quella registrata nella precedente indagine (7% dei dottori delle coorti del 2004 e 2006) ed è più accentuata per gli uomini (16,6%) in confronto alle donne (9,9%).

Migrano soprattutto i dottori di ricerca nelle scienze fisiche (31,5%) e nelle scienze matematiche o informatiche (22,4%) molto meno quelli con dottorato in scienze giuridiche (7,5%).

I paesi che attraggono maggiormente sono la Gran Bretagna (16,3%), Stati Uniti (15,7%), Francia 14,2%, Germania 11,4% e Svizzera 8,9%. I motivi che spingono gli italiani ad andare all’estero sono le maggiori opportunità di lavoro, più qualificato e meglio retribuito secondo l’85% degli intervistati. In effetti il reddito è decisamente più elevato per chi lavora all’estero (750 euro in più per la coorte del 2008 e 830 euro per la coorte 2010).

Inoltre è maggiore la quota di coloro che trovano un’occupazione consona al percorso formativo svolto. Chi risiede in Italia trova un’occupazione in professioni intellettuali nell’85,2% dei casi per coloro che vanno all’estero la percentuale sale al 91,2%.