Pensioni, Upb: rischi da sentenza Consulta, attenzione a deficit

Impatto potrebbe pregiudicare in modo significativo quadro Def

MAG 14, 2015 -

Roma, 14 mag. (askanews) – Se il totale dei rimborsi pensionistici nel 2015 dovesse essere superiore a 0,5 punti di Pil allora il deficit sforerebbe il tetto del 3% e Bruxelles accenderebbe un faro sull’Italia per verificare se ci sono le condizioni per aprire una procedura di infrazione per deficit eccessivo. E’ quanto si legge nel rapporto sulla programmazione del bilancio 2015 dell’Upb alla luce degli effetti della sentenza della Consulta sulle pensioni. L’Ufficio parlamentare del bilancio sottolinea che “l’eventuale superamento della soglia del 3 per cento potrebbe pregiudicare l’utilizzazione della clausola per le riforme strutturali che, in base a quanto indicato a livello europeo, può essere invocata solo nell’ambito della parte preventiva del patto di stabilità”.

La sentenza della Corte, inoltre, secondo l’Upb potrebbe avere un impatto negativo sul rispetto della regola del debito e della regola della spesa con conseguenti “margini di rischio elevati”. In particolare, aggiunge, per quanto riguarda la regola sulla spesa, “le implicazioni della sentenza sull’esercizio 2015 potrebbero pregiudicare in modo significativo il quadro del Def”.

“Per il 2015 – si legge – se il totale degli importi da corrispondere nell’esercizio (a regime e arretrati) dovesse essere superiore a 0,5 punti di Pil, l’effetto della sentenza implicherebbe un indebitamento netto al di sopra del limite del 3 per cento previsto dalla parte correttiva del Patto di stabilità e crescita. Ciò comporterebbe la preparazione di un rapporto della Commissione per verificare l’esistenza di un disavanzo eccessivo da parte dell’Italia così come previsto dal Trattato Ue, anche se dovrà essere valutata l’eccezionalità, la temporaneità e l’entità del superamento del limite”.