Cgil: da giugno stipendi a rischio per dipendenti Province

'Riordino non avanza e scattano i tagli: i problemi si aggravano'

MAG 9, 2015 -

Roma, 9 mag. (askanews) – Da giugno lo stipendio per molti dipendenti delle Province potrebbe essere a rischio. Il riordino degli enti procede infatti a rilento e a fine maggio, sostiene la Cgil, scatterà il prelievo di un miliardo di euro da parte dello Stato, previsto dai tagli della legge di stabilità. Per molte Province le difficoltà si aggraveranno, non solo nel garantire i servizi ma anche nel pagamento degli stipendi ai lavoratori. E da alcuni enti arrivano già segnali poco rassicuranti, con ritardi e interventi sul salario accessorio.

“La legge di stabilità – spiega il segretario nazionale della Fp-Cgil, Federico Bozzanca – stabilisce un prelievo di un miliardo nel 2015, due miliardi nel 2016 e tre miliardi nel 2017. Quando è stato votato, questo prelievo è stato condizionato al trasferimento delle funzioni in applicazione della legge Delrio sul riordino delle Province. Ma questo trasferimento non sta avvenendo, per ritardi delle Regioni e perchè il governo non sta sostenendo il processo. E più si ritarda – sottolinea – e più le Province dovranno mantenere le stesse funzioni con lo stesso personale, ma senza avere le risorse per farlo. Questo sta generando un grande problema sia per i servizi sia per il mantenimento del personale”.

“Già in questi mesi – secondo Bozzanca – si sta riducendo la qualità dei servizi e nei prossimi si rischia di toccare gli stipendi. A Torino è stato messo in discussione il buono pasto, a Vibo Valentia non si paga lo stipendio da cinque mesi. Sono segnali preoccupanti e c’è il pericolo che queste situazioni eccezionali possano diventare la norma. Entro giugno – aggiunge – ci sarà il prelievo di un miliardo e la riduzione di liquidità potrebbe comportare problemi di gestione”.

(segue)