Cisal a Renzi: basta perdere tempo, 4 priorità per la ripresa

Fisco, lavoro, previdenza e pubblico impiego

MAR 11, 2015 -

Roma, 11 mar. (askanews) – Basta perdere tempo “con misure inefficaci”. Fisco, lavoro, previdenza e pubblico impiego: sono queste per la Cisal, confederazione italiana sindacati autonomi lavoratori, le quattro priorità di una nuova politica economica per il benessere del Paese. Il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro ha rivolto al premier Matteo Renzi un invito al dialogo sui punti chiave della proposta di politica economica lanciata dal sindacato.

Lo scenario che si presenta nei primi mesi del 2015, secondo Cavallaro “resta preoccupante”, nonostante “timidi segnali positivi”. Del resto “la cruda realtà è ben altra. Continua inarrestabile a scendere il reddito delle famiglie, aumenta la tensione sociale e l’economia del Paese resta in recessione”. Nel corso di un dibattito organizzato dal sindacato, Cavallaro ha criticato il governo per aver trascurato quelle riforme strutturali necessarie ad invertire la rotta riportando l’Italia su un sentiero di crescita economica.

In primis, il numero uno della Cisal ha sottolineato l’urgenza di una riforma fiscale, “l’unica – ha detto – che potrebbe consentire ai lavoratori di ottenere finalmente dei benefici”. Punto cardine di tale riforma, a giudizio di Cavallaro, dovrebbe essere il principio del “contrasto d’interessi” attraverso la “carta elettronica del contribuente”, uno strumento per eliminare evasione fiscale e lavoro nero. Ma fondamentale, per il rilancio dell’economia, è anche la riduzione del cuneo fiscale. Il bonus da 80 euro, infatti, oltre ad “aver accentuato le diseguaglianze”, visto che non è stato concesso a pensionati, incapienti ed autonomi, non è servito a rilanciare i consumi.

Seconda priorità da affrontare è l’emergenza lavoro. Il Jobs Act “non risponde alle emergenze del Paese” perchè “quasi mai gli incentivi economici riescono da soli a creare occupazione”. Sarebbe necessaria, secondo la Cisal, la creazione di un “organismo unitario di composizione tripartita (pubblica, datoriale e sindacale), articolato a livello territoriale in Centri Unici Polifunzionali in grado di prendersi in carico il lavoratore e operare per una sua collocazione o ricollocazione” nel mondo del lavoro.

Terza priorità la previdenza. Per Cavallaro sono “urgenti” le modifiche alla legge Fornero. In particolare occorre “rendere effettiva la separazione tra assistenza e previdenza” per una gestione “davvero trasparente” dei contributi. Occorre, poi, introdurre un sistema di flessibilità in uscita, con “particolare attenzione – ha spiegato – al problema degli esodati”.

Contratti del pubblico impiego e riforma della P.A.rappresentano la quarta priorità indicata dal sindacato. Il blocco dei contratti degli statali, al palo da sei anni, va superato e bisogna, poi, “sfatare il mito dei dipendenti pubblici fannulloni”, ha sottolineato Cavallaro. Una vera riforma deve partire dalla “definitiva uscita” della politica dalla gestione della macchina pubblica. Cultura manageriale, meritocrazia e responsabilità a tutti i livelli decisionali ed operativi devono essere le basi della nuova P.A..