Lavoro, Jobs Act in vigore, scatta contratto a tutele crescenti

Operativi da oggi i primi 2 decreti attuativi, addio articolo 18

MAR 7, 2015 -

Roma, 7 mar. (askanews) – Scattano oggi le nuove regole sul mercato del lavoro. Addio dunque all’articolo 18. Sono infatti entrati in vigore, dopo essere stati pubblicati ieri in Gazzetta Ufficiale, i primi due decreti attuativi del Jobs act. Diventa quindi operativo il nuovo contratto a tutele crescenti a tempo indeterminato. In caso di licenziamento economico illegittimo, il giudice dichiara estinto il rapporto di lavoro: il datore di lavoro dovrà versare di un’indennità pari a due mensilità per ogni anno di servizio, con un minimo di 4 ed un massimo di 24 mensilità. Il diritto al reintegro sul posto di lavoro, infatti, resta solo nei casi di licenziamenti discriminatori e nulli.

Per i licenziamenti disciplinari il reintegro resta solo nei casi in cui sia accertata “l’insussistenza del fatto materiale contestato” con anche il pagamento di un risarcimento fino a 12 mensilità, altrimenti valgono le stesse regole di indennizzo del licenziamento economico. Il contratto a tutele crescenti si applica anche alle piccole imprese fino a 15 dipendenti anche se con una limitazione: in caso di licenziamento illegittimo, il datore di lavoro versa fino a 6 mensilità.

Al via anche i nuovi ammortizzatori sociali, con la Naspi, Nuova assicurazione sociale per l’impiego, che partirà dal primo maggio. Ha una durata massima di 24 mensilità (18 dal 2017), con un importo massimo di 1.300 euro. Se tuttavia il disoccupato rifiutasse nuovi lavori di riqualificazione perderebbe l’assegno. Per accedervi il disoccupato deve avere 13 settimane almeno di contribuzione nei 4 anni precedenti e 30 giornate di lavoro nei 12 mesi precedenti. Esaurita la Naspi, chi è ancora senza occupazione e in situazione di bisogno ha l’assegno di disoccupazione Asdi (6 mesi).