Editoria, un bonus lettura per incentivare i giovani a leggere

La proposta di 8 associazioni

FEB 26, 2015 -

Roma, 26 feb. (askanews) – Un “bonus lettura” per i giovani e per le loro famiglie: è la proposta delle otto Associazioni della Filiera Carta, Editoria, Stampa e Trasformazione, avanzata oggi nel corso dell’incontro presso la Sala Capitolare del Senato “Senza lettura non c’è crescita. Quotidiani, periodici e libri come leva per lo sviluppo del Paese”.

I dati sulla lettura in Italia sono preoccupanti: oltre 800mila persone sono uscite dal mercato della lettura di libri – più della metà della popolazione legge meno di un libro all’anno – oltre 1,9 milioni di persone hanno smesso di leggere abitualmente un quotidiano e 3,6 milioni di persone un periodico.

Un tale scenario è solo in parte imputabile alla crisi economica generale, essendo anche l’effetto di un sempre più ridotto consumo di offerta culturale rispetto agli altri beni. Con il “bonus lettura” – un buono-spesa che consentirebbe ai giovani di età compresa tra i 18 e 25 anni di acquistare libri e abbonamenti a quotidiani e periodici, pagando solo il 25% del prezzo (il restante 75% verrebbe pagato con il bonus fino ad un massimo del contributo pubblico di 100 euro a persona) – si intende incentivare i giovani alla lettura e al consumo di prodotti culturali.

L’appuntamento di oggi è stato anche l’occasione per presentare l’indagine che la Filiera affida annualmente a Alessandro Nova dell’Università Bocconi. Nova, nell’illustrare i dati complessivi del settore, ha sottolineato come in un Paese che ha l’ambizione di rimanere nel G-20 la lettura (e quindi la cultura) è un “asset” straordinariamente importante. “La misura di un “bonus lettura” per i giovani – ha evidenziato Nova – fa leva sulla parte più importante della società e fa ripartire così tutto il Paese”.

“L’austerità non fa bene all’Europa della cultura e della lettura – ha ribadito Giuseppe Roma del Censis – visto che negli anni della crisi, dal 2007 a oggi, i lettori persino nella Ue sono calati dal 71% al 68% e ancor peggio in Italia, dove alla minore disponibilità di reddito e alle difficili condizioni lavorative dei giovani, non corrispondono indispensabili politiche di sostegno pubblico. La lettura di libri e giornali – ha concluso Roma – è il principale strumento per irrobustire le competenze individuali, condizione indispensabile per tornare a crescere”.