Logistica: ecco le 10 misure necessarie per sviluppo settore

Nessuna richiesta di risorse, solo interventi a costo zero

GEN 21, 2015 -

Roma, 21 gen. (askanews) – La logistica è un pilastro centrale per lo sviluppo e il settore ha le potenzialità per crescere e contribuire significativamente alla crescita del Paese.

Tutti d’accordo sulla centralità della logistica al convegno “Il Sistema logistico Italia: un valore per il nostro Paese”, organizzato dall’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano, in collaborazione con Assologistica.

Sono ancora molti però gli elementi che nel nostro Paese frenano questo sviluppo e che necessitano di correzioni attraverso interventi normativi, economici e infrastrutturali. L’Osservatorio del Politecnico di Milano ha coinvolto oltre 700 manager del settore arrivando a individuare le principali aree su cui è necessario intervenire, limitandosi – vista la situazione di crisi – alle misure a costo zero, legate soprattutto all’ambito normativo.

Dieci le priorità individuate: semplificazione delle normative, in modo da favorirne l’adozione e il rispetto; incremento del controllo sulla “regolarità” del personale di magazzino impiegato, aumentando la visibilità dei casi irregolari accertati (ad esempio con un aumento dei controlli sulle nuove aziende, “spesso nuove soltanto nella ragione sociale ma operanti con le stesse persone di imprese precedentemente fallite”); semplificazione dei contratti di lavoro, in modo da migliorare la flessibilità operativa ed agevolare l’assunzione di nuovo personale; semplificazione del processo doganale (riduzione degli enti coinvolti, ridefinizione delle responsabilità, standardizzazione del processo in modo che risulti più semplice e lineare); incremento del controllo sulla “regolarità” dei mezzi di trasporto in circolazione, aumentandone l’efficacia sanzionatoria, anche in un’ottica di identico trattamento dei veicoli a targa italiana e straniera; spinta alla dematerializzazione dei documenti a supporto della logistica; riduzione delle “personalizzazioni” normative che si registrano a livello locale; riduzione dell’iter di autorizzazione per progetti di nuove strutture private o infrastrutture logistiche (ad esempio con la creazione di uno sportello unico efficiente, coordinato con la pianificazione territoriale regionale) aggiornamento delle norme sul trasporto, con superamento di vincoli che ostacolano il raggiungimento di efficienza ed economie di scopo; revisione della responsabilità solidale sugli appalti.