Montagna: CAI, no a traffico motorizzato sentieri. Problema nazionale

18 8, 1410 -

(askanews) – Roma, 1 ago 2014 – Il Club Alpino Italiano dice noal traffico motorizzato indiscriminato sui sentieri dimontagna, una ”aberrazione concettuale e giuridica” che nonsarebbe possibile ”se il quadro normativo nazionale, acominciare dal Codice della Strada, fornisse una definizioneprecisa di sentieri e mulattiere, finalizzandoliesclusivamente a transiti non motorizzati”. Per il CAI il traffico motorizzato sui sentieri produce unalto impatto ambientale sulla fauna, sulla flora e sul fondodi mulattiere e sentieri ”che i volontari CAI mantengonofaticosamente e senza oneri pubblici (60.000 km disentieri)”. Moto e quad ”rappresentano inoltre un pericoloper gli escursionisti ponendo un problema di sicurezza: chisi muove a piedi si trova ad essere l’utente debole anche suisentieri”. Tutto cio’ secondo il CAI si trasforma in undisincentivo alla frequentazione non motorizzata dellamontagna e, quindi, un ostacolo allo sviluppo, allavalorizzazione e alla tutela del territorio montano, oltre aldanno ambientale. ”Da qualche tempo alcune Regioni stanno approvando leggiche, accanto ad alcune misure che vanno nella direzione dellatutela delle rete escursionistca e della montagna, contengononorme e provvedimenti che ne favoriscono un uso inappropriato- sottolinea il Club Alpino Italiano -. Nel casodell’Emilia-Romagna il 26 luglio 2013 la Regione ha approvatola legge regionale n* 14 ‘Rete escursionisticadell’Emilia-Romagna e valorizzazione delle attivita’escursionistiche’, che fornisce una definizione diescursionismo che non pone alcuna limitazione concettuale alfatto che esso venga praticato con l’utilizzo di mezzimotorizzati e prevede la possibilita’ di percorrere isentieri anche con mezzi a motore, in evidente contrasto conla finalizzazione dei percorsi escursionistici, affermatadalla legge, alla promozione delle aree naturali … e allosviluppo sostenibile”. La Lombardia, una regione la cuisuperfice montana e’ pari 1.032.322 ettari (dati Uncem,2011), non e’ da meno. ”Il 9 luglio scorso il ConsiglioRegionale ha approvato il Progetto di Legge 124 che consenteai Sindaci dei Comuni lombardi di autorizzare lo svolgimentodi manifestazioni che prevedono l’utilizzo di mezzi a motoresu sentieri, mulattiere e boschi”, aggiunge il CAIricordando anche il lancio di una petizione on line inquell’occasione per invitare i consiglieri a non votare ilPDL (oltre 42.000 firme). ”Dopo un primo congelamento dellaproposta che ne rimandava l’esame a dopo le elezioni, lostesso e’ stato poi approvato”, spiega ancora il Club AlpinoItaliano. Tra gli esiti collaterali di questo progetto di legge ”vie’ quello di mettere a serio rischio i boschi di pianura,gia’ assediati e continuamente erosi dalle continuecostruzioni”. Il problema e’ dunque nazionale – si estendeanche all’uso delle motoslitte nel periodo invernale – e peril CAI i due casi citati sono esemplificativi di unasituazione dove ”e’ evidente l’incompatibilita’ fraescursionismo e motociclismo su terreno comune, che appare unparadosso anche rispetto ai progetti per la promozione e perlo sviluppo del turismo dolce, che richiedono investimentimodesti ma sono realizzabili solo con scelte precise ecoerenti”. red-gbt