Visco: ripresa non facile. Servono riforme in un ‘quadro’ coerente

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(askanews) – Roma, 30 mag 2014 – Fuori dalla recessione ma con una ripresa ancora incerta e fragile e comunque ‘non facile’: servono riforme strutturali in un ‘quadro organico’, che sia ‘visibile’ e ‘coerente’. Il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, nelle sue terze ‘Considerazioni Finali’, in occasione dell’assemblea annuale che si svolge a Palazzo Koch, rileva che ”la via della ripresa non solo economica non sara’ breve ne’ facile. L’incertezza e’ insita nella transizione, rapida, verso un mondo molto diverso, piu’ mobile e aperto, dove – afferma Visco – la tutela dei deboli deve coniugarsi con l’offerta di opportunita’ per i giovani”. Per il governatore, ”politiche di ampio respiro vanno inserite in un quadro ‘chiaro’ e ‘organico’ di interventi”. E ”anche se le singole misure potranno essere attuate in tempi diversi, non solo per i vincoli di bilancio, la visibilita’ di un disegno coerente – conclude Visco nelle sue ‘Cf’ – assicurera’ i cittadini, rafforzera’ quella fiducia nel futuro senza di cui ogni processo e’ impossibile”. ”Anche se vi sono segni di miglioramento della fiducia, la necessita’ di compensare l’erosione dei risparmi accumulati, l’incertezza sulle prospettive dei redditi nel medio e lungo periodo continueranno a gravare sui consumi delle famiglie. Questi potranno trarre beneficio dagli sgravi fiscali di recente approvazione, ma non diventeranno forza trainante di ripresa senza un duraturo aumento dell’occupazione”. Cosi’ il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, in merito agli 80 euro in busta paga decisi dal premier Matteo Renzi per i redditi piu’ bassi. In occasione dell’assemblea annuale Bankitalia, Visco ha rilevato che ”Il lascito della recessione e’ pesante”. Molte imprese italiane – dice – ”hanno saputo difendere, in alcuni casi aumentare, le loro quote sui mercati esteri; e’ tornata in attivo la bilancia corrente, anche al netto degli effetti del ciclo. Ma la caduta dell’attivita’ rivolta all’interno e’ stata drammatica: nel complesso la produzione industriale si e’ contratta di un quarto”. E poi Visco ricorda che ”nell’ultimo trimestre del 2013, mentre le esportazioni erano quasi tornate ai livelli della fine del 2007, i consumi delle famiglie erano ancora inferiori di circa l’8 per cento, gli investimenti del 26, con una perdita di capacita’ produttiva nell’industria dell’ordine del 15 per cento”. ram/sam/alf