Lavoro: Istat, 2013 anno nero. Preoccupano giovani e costruzioni

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(askanews) – Roma, 28 mag 2014 – Nel 2013 l’occupazione e’ diminuita di 478 mila unita’ (-2,1% rispetto al 2012), e’ il calo piu’ elevato dall’inizio della crisi. Contemporaneamente, il tasso di disoccupazione ha continuato a crescere, dal 10,7% del 2012 al 12,2%. Lo rileva il rapporto annuale 2014 dell’Istat. Nell’industria in senso stretto, l’occupazione si e’ contratta in misura marcata (89 mila occupati in meno, -1,7%). L’utilizzo della Cassa integrazione guadagni nel settore (da 71 a 64,6 ore effettivamente utilizzate per mille ore lavorate) ha contributo a un lieve recupero delle ore effettivamente lavorate per dipendente (+0,2% l’indicatore per le imprese con almeno dieci dipendenti). Le costruzioni hanno registrato il calo maggiore: l’occupazione si e’ ridotta di 162 mila individui (-9,3%, -9% in termini di input di lavoro). Nei servizi, la riduzione degli occupati e’ stata pari a 191 mila unita’ (-1,2%). La diminuzione dell’occupazione ha riguardato in particolare i contratti a termine (-6,1%). Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) e’ cresciuto fortemente nell’anno (+4,5 punti percentuali, toccando il 40%) e l’incidenza della disoccupazione di lunga durata (la quota di disoccupati in cerca di lavoro da piu’ di un anno) e’ salita al 56,4%. In marzo, si sono osservati i primi segnali di ripresa dell’occupazione (+0,3%), circa 73 mila occupati in piu’ rispetto a febbraio (dati destagionalizzati). Il tasso di disoccupazione si e’ stabilizzato nei primi tre mesi dell’anno attorno a quota 12,7% (ultimo dato destagionalizzato relativo a marzo). Le prospettive occupazionali sono in miglioramento per la manifattura, e in linea con la media di lungo periodo, mentre permangono sotto questa soglia nelle costruzioni e, in misura piu’ significativa, nel settore dei servizi. red/sam/alf