Istat: Sbarra (Cisl), paese in stallo. Governo si concentri su crescita

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(askanews) – Roma, 28 mag 2014 – ”L’Istat fotografa un paese installo, con il Pil che tornera’ a crescere quest’anno, ma dipochissimo, i consumi in calo, un crescente divario tracentro/nord e sud, una poverta’ sempre piu’ estesa edilagante, un tasso di disoccupazione in crescita dal 2009con livelli impressionanti specie nelle aree meridionali”.

Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl,Luigi Sbarra, commentando i contenuti del Rapporto annualedell’Istat. ”Continuiamo a ripetere che, in presenza di questi datidrammatici- continua Sbarra- occorrono misure per laripartenza degli investimenti pubblici e privati, con unnuovo disegno di politica industriale, la piena utilizzazioneed ottimizzazione delle risorse comunitarie, affrontando esuperando i tanti colli di bottiglia che frenano la crescitacome l’alto costo dell’energia, il faticoso e proibitivoaccesso al credito, l’eccessivo peso della tassazionefiscale, il disordine burocratico e amministrativo, i mancatiinvestimenti per le infrastrutture, i tempi lunghi dellagiustizia, sopratutto quella civile. Poco possono fare,invece, le modifiche alle regole del lavoro. Lo stesso JobsAct, nella sua prima versione, si apriva con l’ affermazioneche il lavoro non si crea per legge e conteneva una partededicata proprio a queste politiche di contesto, compresol’impegno a presentare piani industriali in alcuni settoriconsiderati chiave per la creazione di occupazione, comecultura e turismo, agricoltura e cibo, Made in Italy, ICT,Green Economy, Nuovo Welfare, Edilizia, Manifattura. Questesono le cose da fare, per dare un seguito al giustoprovvedimento che ha restituito 80 euro nelle buste pagadegli italiani che pero’, da solo, non e’ sufficiente difronte alla criticita’ del quadro che oggi l’Istat hapresentato”. ”Infine- conclude Sbarra- e’ questo il momentogiusto per chiedere e ottenere dalla Unione Europea unallentamento delle politiche di austerita’, a partire dallapossibilita’ di tenere fuori dai vincoli del Patto diStabilita’ le spese per investimenti, lavoro, ricerca edinnovazione”.

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