Credito: Confartigianato, sempre meno a imprese. A febbraio -4,9%

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(askanews) – Roma, 28 mag 2014 – ”Ha ragione il presidente dellaBCE, Mario Draghi. Occorre un intervento straordinario chespinga in maniera piu’ incisiva verso la crescita”. Loafferma, in una nota, il presidente di ConfartigianatoGiorgio Merletti aggiungendo che ”questo non puo’ avvenirese si concede sempre meno credito alle imprese: anche infebbraio lo stock dei prestiti registra una diminuzione del4,9%, con un ulteriore peggioramento rispetto al -4,7%registrato nel mese precedente”.

Il dato emerge da una elaborazione di Confartigianato cheha analizzato l’andamento dei finanziamenti al sistemaimprenditoriale italiano. E se da un lato il credito siriduce dall’altro peggiora anche il costo del denaro: per gliimprenditori italiani continua ad essere il piu’ altod’Europa con tassi di interesse sui nuovi finanziamenti parial 3,45%, superiori di 72 punti base in confronto alla mediadel 2,73% registrata nell’Unione europea. Nel dettaglio, sono le aziende di piccola dimensione lepiu’ penalizzate sul fronte del caro-denaro: infatti, i tassimedi di interesse applicati ai prestiti fino a 250.000 euroraggiungono il 4,75%. Addirittura i tassi raggiungono punterecord in Calabria e in Sardegna: Crotone e’ ‘maglia nera’per i tassi piu’ alti che toccano l’8,67% seguita daOlbia-Tempio con il 7,83% e da Carbonia-Iglesias con il7,79%. Sul versante opposto della classifica, la provinciaautonoma di Bolzano fa registrare tassi di interesse del3,81%, di poco inferiore al 4,11% applicato a Cuneo e del4,26% applicato a Udine.

Secondo Confartigianato, il divario Nord-Sud si riscontraanche nella quantita’ di finanziamenti erogati: ladiminuzione del credito ha colpito in particolare le impresecon meno di 20 addetti e la situazione peggiore riguarda ilMolise, dove, tra febbraio 2013 e febbraio 2014, lo stock diprestiti alle imprese e’ calato dell’11,7%. Seguono Umbria eMarche, con una diminuzione del 7,8%, e la Sicilia (-7%).

A livello provinciale, il calo piu’ vistoso dei finanziamentiinteressa le piccole imprese di Isernia (-21,3% tra febbraio2013 e febbraio 2014), seguite da quelle di Caltanissetta ( -10,9%) e da quelle di Biella (-10%).

Colpite dal razionamento del credito anche le impreseartigiane: a dicembre 2013 lo stock di finanziamenti e’diminuito del 6,7%, pari a 3,5 miliardi in meno rispetto afine 2012. A ‘soffrire’ le difficolta’ di accesso al creditosono soprattutto le piccole imprese del settoremanifatturiero: secondo il rapporto di Confartigianato,infatti, nel I trimestre 2014, a denunciare problemi e’ il18,1% delle aziende manifatturiere con meno di 50 addetti, afronte di una quota dell’11,3% di aziende manifatturiere dimedia dimensione e del 12% di grandi imprese.

”Il perdurare delle difficolta’ di accesso al creditobancario per le piccole imprese – sottolinea il Presidente diConfartigianato Giorgio Merletti – e’ un brutto segnalerispetto ad una possibile uscita dal tunnel della crisi. Inmancanza di una ripresa degli investimenti, infatti, lenostre imprese, soprattutto nel manifatturiero, restanopenalizzate nella competizione globale, non aiutate anche daun euro forte che si aggiunge alle difficolta’ generate dairitardi nei pagamenti”.

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