ASI: Battiston, scommessa e’ far lavorare insieme industria e ricerca

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(askanews) – Roma, 22 mag 2014 – ”Credo che la potenzialita’ delnostro paese nel settore spaziale sia molto alta, veniamo dauna tradizione cinquantennale di ricerca, sperimentazione,sviluppo e attivita’ industriale partendo dal progetto sanMarco che ha visto l’Italia terzo paese a mettere in orbitaun suo satellite”. ”Ho molta fiducia che l’Italia stiafacendo molto e possa fare anche di piu’ con una correttagestione delle risorse e con scelte strategiche improntatealla competizione con riguardo al medio e lungo termine. Lamia e’ anche una sfida personale, ho lavorato in questosettore per 20 anni”. Cosi’ il neo presidente dell’Agenziaspaziale italiana Roberto Battiston intervistato da Asca ameno di una settimana dalla sua nomina alla guida dell’ASI,che esce cosi’ da un periodo di commissariamento.

Per assicurare all’Italia il posto che le spetta nelcontesto internazionale bisogna agire su due fronti: idee erisorse.

”Inutile far finta che questo secondo problema non cisia. Fino a 4-5 anni fa – osserva Battiston – l’Agenziaspaziale italiana aveva in bilancio, come quota del fondoordinario degli enti di ricerca, tra i 650 e i 670 milioni dieuro.

Nell’ultimo bilancio certificato, le risorse si attestano a503 milioni di euro. Un calo enorme. Il contributoobbligatorio all’Esa 4-5 anni fa era di 350 milioni di euro,sommando i costi fissi per circa 60 milioni, si arrivava acirca 400-410 milioni gia’ impegnati per queste due voci.

Restavano circa 250 milioni per attivita’ strategichenazionali o di rafforzo alle attivita’ in Esa. Era unbilancio equilibrato, tra iniziative nazionali einternazionali. Ora l’ASI ha a disposizione 503 milioni dieuro, e con il contributo Esa che e’ salito a 400 milioni dieuro e costi fissi per 60 milioni, quello che resta sonocirca 43 milioni di euro per le attivita’ nazionali. Dunque,una riduzione forte. Se le cose restano cosi’, ho pocomargine di manovra”. Quanto alle idee, alle strategie Battiston ha un obiettivoche e’ anche un impegno: far lavorare insieme industria ericerca. ”L’ASI e’ un’agenzia di finanziamento di progettiche vengono da fuori, dal mondo della ricerca, dalleuniversita’, dal mondo dell’industria. L’Italia ha unadifficolta’ endemica a far lavorare insieme industria e mondodella ricerca. L’ASI, ne sono convinto, ha gli strumenti permigliorare, facilitare questo rapporto che in altri paesigia’ esiste. Io – prosegue Battiston – sono uno scienziatopuro ma con una significativa esperienza di management diprogetti internazionali e ho esperienza di imprenditoria, hofondato un paio di spin-off e so cosa vuol dire muoversi nelmondo dell’industria. Il mio impegno e’ garantire perche’ sicolmi questa lacuna, in modo da attivare meccanismiincentivanti che agiscano da moltiplicatore dell’effettoeconomico, divenendo cosi’ anche piu’ credibile verso ildecisore”.

”Quando un paese come l’Italia riesce a svilupparetecnologie all’avanguardia e di successo – dichiara ilpresidente dell’ASI – ci vengono a chiedere e a comprare ilprodotto anche gli enti di ricerca internazionali. Di recenteho portato a buon fine con l’Istituto nazionale di fisicanucleare un contratto con la Cina per la produzione distrumentazione per lo spazio e un accordo analogo e’ statorealizzato con la Russia. Si pensa sempre che il mondo dellaricerca consumi soldi piu’ che produrne, in realta’ non e’cosi’. Se investiamo credibilmente per un certo periodootteniamo risultati che rappresentano un ritornodell’investimento iniziale. Se guardiamo all’industriaspaziale italiana, vediamo che ci sono commesse importantidall’estero: ad esempio il progetto Cygnus della OrbitalScience statunitense e’ realizzato grazie a un importantecontratto con Thales-Alenia a Torino. L’Italia ha tecnologiee competenze a livelli veramente altissimi. La nostradifficolta’ sta nel fare sistema, organizzare tutta questacapacita’ di iniziativa in modo che il paese ne abbia unvantaggio visibile”. lcp/gbt