Ue/Industria: verso grandi poli. Tlc, energia, spazio, trasporti

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(askanews) – Roma, 7 mag 2014 – A volte ritornano. In Europa, neiprincipali settori dell’industria manifatturiera, sonoall’ordine del giorno le grandi manovre per la concentrazionetra i principali produttori. Le ragioni sono semplici. Lacrisi, per quanto superata o in via di superamento, halasciato il segno e gli scenari di crescita non sono piu’quelli di un tempo. La concorrenza dei colossi americani easiatici, che dispongono di risorse eccezionali, e’ semprepiu’ difficile da tenere a bada. L’epoca dei budget pubblicidei rispettivi Paesi come trampolino di lancio verso altrimercati appartiene ormai definitivamente al passato.

Difficile prevedere come finira’ perche’ l’alternanza traconcentrazioni e smantellamento dei grandi gruppi e’ ciclica,almeno quanto il capitalismo stesso. Ma, almeno per ilmomento, il vento delle concentrazioni tra le societa’ leaderdi settore sta soffiando forte. Ecco – si legge sul”ghirlandaio.com” – qualche esempio.

Telecomunicazioni. La scelta europea e’ stata di segnoopposto a quella americana. In Europa, nel nome dellaconcorrenza e con la volonta’ di puntare sulla diminuzionedelle tariffe a beneficio dei consumatori, la strada seguitae’ stata la moltiplicazione delle Telecom, con quasi milleprotagonisti attivi nella telefonia fissa e in quellamobile.

Negli Stati Uniti, al contrario, un gruppo ristretto diaziende ha potuto rafforzarsi e rappresenta un oligopoliosempre piu’ agguerrito. Ma la medaglia ha sempre due facce.

E, sul fronte europeo, tanti operatori ha significato tantadebolezza, con difficolta’ crescenti per assicurareinvestimenti adeguati in tecnologia e infrastrutture. Tantoche il vento della concentrazione ha cominciato a soffiareanche nelle tlc. Lo ha confermato, proprio nelle settimanescorse, una operazione chiusa sul mercato francese:l’acquisto per circa 17 miliardi di euro della Sfr,partecipata di Vivendi, da parte di Numericable. Ora sitratta di vedere quali saranno le mosse dei principalioperatori, dalla spagnola Telefonica alla Orange (la exFrance Telecom), da British Telecom a Deutsche Telekom, finoa Telecom Italia. La partita e’ soltanto all’inizio el’italiana Telecom, partecipata da Telefonica, e’ al centrodel campo.

Energia. Per quanto riguarda il mercato delle centrali perla produzione di energia i giochi sono fatti, anche se rimaneda accasare l’Ansaldo energia di Genova. Il sogno genovese diessere tra i protagonisti e’ tramontato con la finedell’industria nucleare. Da quel momento e’ stato necessariogestire una complessa e faticosa riconversione, ma nulla e’piu’ come prima. L’epilogo e’ maturato nell’ottobre scorsocon la vendita della societa’, passata da Finmeccanica alFondo strategico italiano, della Cassa depositi e prestiti,cha ha acquistato l’85 per cento del capitale. Il problemavero e’ che Ansaldo energia mantiene attivita’ importantinella manutenzione, ma ha perso colpi nelle tecnologie ed e’ormai troppo distante da colossi come la francese Alstom e itedeschi di Siemens. In piu’ la tendenza alla concentrazionesta determinando altre aggregazioni. L’alternativa, per leattivita’ Alstom, e’ tra finire in General electric (che hafatto la prima mossa presentando una generosa offertaeconomica) oppure in Siemens (che ha l’appoggio del governoHollande). A questo punto Ansaldo energia ha dimensionistraordinariamente inferiori a quelle che sarebbeindispensabile per affrontare ad armi pari la concorrenzafrancese oppure tedesca. Ecco perche’ una decisione dovra’essere presa, con la possibilita’ che rispuntino i coreani diDoosan, interessati alla societa’ come testa di ponti per ilvecchio continente.

Spazio. Il pezzo pregiato che puo’ modificare i rapportidi forza tra i leader europei e’ l’italiana Avio spazio,controllata attualmente dal fondo britannico Cinven, che l’haacquistata da Finmeccanica, azionista al 14 per cento ma conla possibilita’ di avere voce in capitolo sul futuro dellasocieta’, cresciuta come diversificazione del gruppo Fiat(affonda le radici nella storia Snia Bpd di Colleferro, inprovincia di Roma). Avio spazio e’ uno dei pochi gioielli dialta tecnologia rimasti nel manifatturiero italiano, leadernella propulsione spaziale e, in particolare, nellatecnologia per combustibili solidi. Porta con se’ una dotericca di commesse europee, ottenute nell’ambito del programmaAriane 5, il piu’ grande lanciatore satellitare europeo, e inarrivo come capofila del vettore Vega, il nuovo programma disviluppo. E’ l’oggetto dei desideri della francese Safran,una vera multinazionale, ma si e’ fatto avanti anche ilprincipale concorrente, la Astrium, dedicata ai sistemi eservizi spaziali, controllata da Airbus group (il consorzioche ha come azionisti Francia, Germania e Spagna). Ma c’e’una terza possibilita’ e cioe’ che Avio spazio diventi lacarta giocata da Finmeccanica per riequilibrare l’alleanzagia’ esistente nei satelliti con un’altra societa’ francese:Thales.

Trasporti. Il corollario della clamorosa offerta diGeneral electric per l’energia di Alstom e’ che, comunquevada a finire, si formera’ una societa’ ancora piu’ forte neitrasporti. Se il gruppo americana avra’ via libera sara’tutta francese, ma con una dote di liquidita’ cosi’ rilevanteche risultera’ inevitabilmente la premessa per una campagnaacquisti importante. In modo analogo, nel caso finisca perspuntarla Siemens, il grande polo dei trasporti sara’ cosafatta perche’ la controfferta dei tedeschi prevede perl’appunto la nascita di due colossi europei: l’energia (sottola guida di Siemens) e i trasporti (con leadershipfrancese).

E questo riguardera’ sia la costruzione di treni, cioe’ iltrasporto ferroviario, sia la parte metropolitane. Facile laprevisione: il superpolo europeo potra’ essere aggregante perAnsaldo Breda, alla ricerca di una soluzione per cancellareil profondo rosso dai bilanci, e per la dote che Finmeccanicae’ pronta a riconoscere: il gioiello Ansaldo Sts, nelsegnalamento ferroviario. Per la verita’ non e’ ancora chiarala linea che seguira’ il nuovo amministratore delegato delgruppo, Mauro Moretti, ma certo Ansaldo Breda risultera’ancora piu’ interessante per i cinesi che puntano all’entratasui mercati europei e per la canadese Bombardier, perbilanciare la leadership franco-tedesca.

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