P.A.: Dirstat, si vuole porre in essere il ‘precariato dirigenziale’

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(askanews) – Roma, 5 mag 2014 – ”Tra i tanti provvedimenti’enfatici’ che questo Governo ha in mente, si vorrebbe porrein essere una forma di ‘precariato dirigenziale’ il cui solorisultato sara’ quello di far sprofondare la PubblicaAmministrazione ancora di piu’ in un fondo valle remoto”. Loafferma, in una nota, la Dirstat/Confedirstat, la federazionedei dirigenti della P.A. e delle imprese.

Nessun mass-media, prosegue la nota, ”ha evidenziato esuggerito al Governo che nella riforma della P.A. non siprevede nessun ‘disboscamento’ legislativo (in Italiaesistono oltre 100.000 leggi e atti equiparati) o unosnellimento delle procedure atte a consentire ai dirigenti dioperare con efficienza e trasparenza. Visto che occorrespiegare in termini elementari il problema, si evidenzia che,attualmente, il dirigente, per operare in questa giungla dileggi e leggine, mal scritte e contrastanti nei contenuti, hasolo due strade: la prima, consiste nell’applicare lenumerosissime procedure legislative previste, accumulandoritardi, che spesso danneggiano l’utente: in questo caso ildirigente e’ definito, da tutti, politici compresi, bene chevada, un ‘dannato burocrate’; la seconda strada, quellainvocata dai piu’, e’ che il dirigente ‘salti’ le procedureminuziosamente previste dalle leggi, accelerando ‘motuproprio’ la pratica e, in questo caso, nella maggior partedei casi, e’ ritenuto, bene che vada, un corrotto o uningenuo”.

”Si aggiunge inoltre – conclude la nota – che il’precariato della dirigenza’, accentuera’ soltanto lo spoilsystem, gia’ condannato anche dai suoi padri, Bassaninicompreso, e da tutte le fazioni politiche, quando si trovanoall’opposizione. Tale nuova situazione consentira’ unamassiccia immissione nei ruoli dirigenziali della PubblicaAmministrazione di portaborse e familiari, cosi’ come finorae’ avvenuto, per fortuna in maniera non ‘massificata’ come sivorrebbe, trasformando in dirigenti non ‘doc’ e addiritturacapi di dipartimenti personaggi, gia’ assunti nelle carriereausiliarie, senza titolo di studio e che spesso non hapartecipato nemmeno ad un concorso, quello di accesso nellecarriere ausiliarie di origine”.

red/mar