Natale: per 7 italiani su 10 sara’ ancora festa in crisi

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(askanews) – Roma, 23 nov – Sara’ un Natale di crisi e molto probabilmente non sara’ nemmeno l’ultimo. Lo sostengono 7 italiani su 10, anche perche’ il 47% si sente piu’ povero dello scorso anno e 2 su3 si attendono che la crisi durera’ almeno altri 2 anni. In tale quadro, pertanto, aumenta al 14,2%, rispetto al 13,7% dello scorso anno, la quota di coloro che quest’anno non fara’ acquisti per Natale. Lo attesta – riferisce una nota – un’indagine di Confcommercio in collaborazione con Format Ricerche sul sentiment degli italiani a un mese dalle festivita’ natalizie. In un anno sono passati dal 66,4% al 69,3% gli italiani che ritengono che il prossimo Natale sara’ certamente vissuto in maniera ”molto dimessa”. Per il 68,6% degli intervistati ”certamente” quello del 2013 non sara’ l’ultimo Natale di crisi, solo meno del 5% e’ dell’idea che la crisi in atto terminera’ entro pochi mesi e poco meno del 15% ritiene che si protrarra’ un altro anno ancora. Ciononostante, la quasi totalita’ delle famiglie (l’85,8%) resta comunque intenzionata ad effettuare i regali (erano l’86,3% l’anno scorso). L’area di difficolta’ cresce presso i consumatori piu’ giovani, ossia presso coloro che hanno meno di 34 anni, presso i consumatori che risiedono nelle grandi aree metropolitane e nelle regioni del Nord-Est ”oggi alle prese con una crisi che da economica si sta velocemente trasformando in crisi sociale”, osserva Confcommercio. La percentuale dei consumatori che considera gli acquisti natalizi una ”spesa necessaria e piacevole” resta in sostanza invariata rispetto al 2012, anzi e’ anche leggermente in aumento, essendo pari al 51,7% (2013) contro il precedente 49,0% che venne rilevato da Confcommercio nel 2012. A pensarla diversamente continua ad essere poco meno di un italiano ogni due, cosi’ come del resto era stato rilevato lo scorso anno e negli anni precedenti: il 30% circa dei consumatori ritiene gli acquisti per i regali di Natale una spesa ”necessaria”, ma della quale farebbe volentieri a meno; il 17% circa ritiene gli acquisti per i regali di Natale una spesa del tutto inutile ma che comunque e’ costretto ad affrontare, ovvero: se gli fosse possibile probabilmente costoro non farebbero gli acquisti per i regali di Natale indipendentemente dal fatto che ci sia la crisi o meno. Se il 47,4% degli italiani si ritiene ”piu’ povero” rispetto a prima, il 34,6% ritiene che nel 2013 la situazione economica della propria famiglia e’ diventata ”un po’ meno buona” rispetto alla condizione del 2012, mentre il 9,8% ritiene che la condizione economica della propria famiglia oggi e’ diventata ”assai meno buona” rispetto a quella dei dodici mesi precedenti. Guardando al futuro, soltanto il 4% degli italiani ritiene che la condizione economica della propria famiglia migliorera’ entro i prossimi 12 mesi. Per circa il 20%, infine, la condizione economica della propria famiglia peggiorera’ ancora nel corso del 2014 mentre secondo il 72,4% la propria condizione economica restera’ pressoche’ la stessa del 2013. Con il week end inizia dunque di fatto quasi un mese di shopping natalizio con un budget complessivo disponibile per regali di circa 171 euro a famiglia, in calo del 5 per cento rispetto al 2012. E’ quanto emerge – riferisce una nota – da una analisi della Coldiretti sulla base dell’indagine ”Xmas Survey 2013” di Deloitte. Circa un terzo degli italiani – sottolinea Coldiretti – acquista infatti i regali di Natale entro la fine del mese di novembre anche se per la maggioranza la ricerca si concentra nel mese di dicembre. La media e’ di quasi 5 regali (4,75) a famiglia con un costo per ogni singolo regalo che e’ di circa 36 euro e una tendenza verso il calo degli acquisti di abbigliamento, tecnologie e divertimenti. La spinta verso spese utili – precisa Coldiretti – premia l’enogastronomia e la previsione e’ che gli italiani, rispetto allo scorso anno, non risparmieranno per le spese alimentari destinate ad imbandire i tradizionali cenoni e neanche per i viaggi. Piu’ di sei italiani su dieci (63 per cento) – continua l’organizzazione di categoria – spendera’ il proprio budget di Natale preferendo acquistare prodotti Made in Italy: e’ anche una forma di solidarieta’ che si concilia con lo spirito del Natale durante il quale ben il 75 per cento degli italiani si impegna a non acquistare prodotti realizzati con il lavoro dei minori e il 65 per cento quelli che non rispettano l’ambiente. Il 26 per cento del budget per il Natale sara’ dedicato in Italia all’acquisto on line che, pero’, riguarda prevalentemente musica e film mentre per il cibo e le bevande, al contrario – conclude la Coldiretti – si registra una tendenza al ritorno al contatto fisico con il produttore magari con acquisti direttamente in azienda o nei mercati degli agricoltori di campagna amica, per assecondare la crescente voglia di conoscenza sulle caratteristiche del prodotto e sui metodi per ottenerlo. Intanto Le associazioni dei consumatori aderenti a Casper Assoutenti, Codacons, Codici e Movimento Difesa del cittadino, lanciano l’iniziativa del ”Black Saturday”, una giornata di sconti straordinari in tutta Italia, da organizzare, questa e’ la proposta, per sabato 30 novembre o, in ogni caso, prima di Natale. Per le associazione dei consumatori, e’ l’unica possibilita’ per evitare un Natale…in bianco. Si tratta di mutuare in Italia la tradizione americana del ”Black Friday”, il venerdi’ nero, il giorno che apre ufficialmente la stagione dello shopping natalizio negli Stati Uniti, quest’anno previsto per il 29 novembre. La corsa ai regali di Natale parte dalle prime ore dell’alba con le maggiori catene che offrono i prezzi piu’ bassi dell’anno, con sconti che possono arrivare anche al 50%. Super-saldi dei quali migliaia di consumatori approfittano. Una grande festa che, per i consumatori, serve anche a lanciare un’offensiva anticrisi. Le associazioni dei consumatori chiedono quindi al Governo Letta e al ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato ”di istituire, in raccordo con le Regioni e le associazioni di commercianti, una giornata straordinaria di vendite promozionali per sabato 30 novembre”. I commercianti che vorranno aderire dovranno impegnarsi a praticare sconti almeno pari al 50% e a tenere aperti i negozi piu’ delle solite 13 ore giornaliere, possibilmente fino a sera. ”Se i commercianti non vogliono passare un Natale in bianco, infatti, devono abbassare i prezzi, facendo sconti straordinari, come se ci fossero gia’ i saldi – proseguono i consumatori -. Per incentivare questi ribassi e’ utile fissare una giornata simbolo, che andrebbe poi ripetuta negli anni, diventando, come negli Usa, una tradizione”. Le associazioni di Casper invitano anche i sindaci ”a farsi promotori di questa iniziativa, organizzando incontri tra le associazioni dei commercianti e quelle dei consumatori, in modo che sia garantita l’effettivita’ degli sconti e sia pubblicizzato adeguatamente l’evento”. stt/gbt