Stadi: Crisafi (Assoimmobiliare), non perdiamo questa occasione

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(askanews) – Roma, 22 nov – Non ancora depositata in commissioneBilancio del Senato e gia’ la norma ‘sugli stadi’ e’diventata una nuova grana per il Governo Letta.

Sull’emendamento alla legge di stabilita’ che dovrebbefavorire nuove costruzioni sportive da parte dei privati, lasburocratizzazione delle pratiche per la realizzazione dinuovi impianti e l’apertura all’interno degli stessi di verie propri spazi commerciali, si e’ ormai scatenata una vera epropria bufera. Il Pd, insieme a Sel, Verdi, M5S e anche adesponenti della Lega, e’ insorto contro il rischio dispeculazione edilizia, costringendo l’esecutivo ad undietrofront, almeno parziale. Sulla norma ”e’ in corso unariflessione molto seria”, ha spiegato il sottosegretarioalla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini, lasciandointendere che la norma non puo’ evidentemente rimanere cosi’com’e’. Indicazione arrivata anche dal viceministroall’Economia, Stefano Fassina, secondo il quale l’emendamentopotrebbe addirittura saltare e non essere affattopresentato.

In realta’, il governo starebbe cercando una mediazione,eliminando la possibilita’ di costruire insediamenti ”anchenon contigui agli impianti sportivi”.

Gli impianti sportivi italiani ”non sono adeguati allemanifestazioni che ospitano e spesso rispondono a concezionioramai superate o versano in stati manutentivi precari: cio’rappresenta sicuramente un problema se si considera tral’altro che la proprieta’ di tali strutture e’, nella quasitotalita’ dei casi, di soggetti pubblici che attualmenteincontrano notevoli difficolta’ finanziarie”. La denunciaarriva da Assoimmobiliare e Aici, le due associazioni delmondo immobiliare, per le quali ‘Destinazione Sport’rappresenta una ”opportunita’ per il Paese, soprattutto allaluce della candidatura italiana ad ospitare i Giochi Olimpicidel 2014, oltre al prossimo Expo 2015”.

”Lo sport e il sistema che ruota intorno ad esso – spieganoa Il Ghirlandaio il dg di Assoimmobiliare Paolo Crisafi e ilpresidente di Aici Fabio Bandirali – sono all’attenzionedell’industria immobiliare da piu’ punti di vista e uninteresse significativo e’ in particolare rivolto agli stadi,agli ippodromi ormai quasi tutti dismessi e piu’ in generaleagli impianti sportivi nel senso piu’ ampio”.

Rispetto agli impianti internazionali ”moderni e disuccesso, energeticamente efficienti, ergonomicamenteospitali, confortevoli, sicuri e polifunzionali”, denuncianole due associazioni, ”la situazione italiana, seppure indivenire, appare ancora statica con una media di vetusta’delle strutture di 63 anni per la Serie A e di 55 per laSerie B solo per fare un esempio, affiancata da una quasitotale assenza di servizi e da perniciosi livelli diinefficienza. Peraltro – aggiungono – l’anzianita’ edobsolescenza delle strutture comporta ad evidenza ingenticosti manutentivi, difficili da sostenere per il pubblico edinoltre chiaramente in contraddizione con le attuali eindispensabili politiche di spending review”.

Per Crisafi e Bandirali ”e’ oltremodo necessario che siarrivi quindi, come gia’ verificatosi in altri paesi europeie non, all’ingresso nel settore di qualificati operatoriprivati che possano assicurare la redditivita’ di ogniiniziativa, il tutto nel pieno e completo rispetto dellenormativa in essere e sotto l’attento e irrinunciabilecontrollo pubblico. Controllo che deve tuttavia esplicarsi -spiegano – assicurando tempi certi e rapidi di approvazioneed e’ questo un chiaro e rilevante intendimento delprovvedimento in adozione”.

Ben venga quindi, per le due associazioni, ”il validosupporto degli strumenti individuati dal Governo, su cuipotra’ successivamente e virtuosamente – concludono -innestarsi il nuovo disegno di legge presentato inParlamento”.

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