Cambi: ancora nuovi massimi per le borse (analisi Fxcm)

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(ASCa-FXCM) – Roma, 19 nov – Per quanto da alcune settimane a questa parte il lunedi’ rappresenti una giornata piuttosto scevra di spunti particolari per quanto concerne i mercati finanziari, abbiamo ieri assistito a nuovi massimi di sempre per alcune Borse: gli indici americani S&P500 (sopra quota 1.800 punti) e Dow Jones (sopra 16mila punti), e il Dax tedesco. Perche’ ancora nuovi massimi. In molti continuano a stupirsi di questo rally del mercato azionario che appare senza fine e che ci consente di apprezzare massimi di portata storica. Per quanto cio’ possa apparire molto distante dai fondamentali dell’economia reale, le motivazioni tecniche che consentono alle azioni di incrementare il loro valore sono piuttosto chiare e soprattutto sono ben lungi dal mutare. L’enorme liquidita’ iniettata a dosi potentissime nel sistema ha in buona parte finanziato, da parte di chi nell’ottica di diversificazione del portafoglio cercava rendimenti elevati, l’acquisto di partecipazioni societarie in un contesto in cui i tassi di interesse a zero chiaramente favoriscono le imprese (le grandi companies per la verita’) che diminuiscono cosi’ i costi finanziari (i costi dell’indebitamento) e in cui i dividenti attesi, da cui in sostanza deriva il valore di un titolo azionario, nell’ipotesi che sia di natura perpetua, vengono calcolati con un tasso di sconto molto basso e mantengono percio’ alto il prezzo dell’azione. Finche’ la dinamica della liquidita’ non cambiera’ in primo luogo, e finche’ i tassi di interesse non aumenteranno in secondo, non vi sono ragioni oggettive perche’ gli indici azionari incomincino ad essere liquidati, al di la’ naturalmente di normali logiche di prese di beneficio e rimbalzi tecnici. Cio’ e’ tanto piu’ confermato se si pensa a cio’ che e’ avvenuto sui listini dopo che hanno messo a segno i nuovi massimi; sono stati venduti su alcune dichiarazioni provenienti dal fronte FED, in particolare dal presidente della Fed di Filadelfia Plosser, il quale ha ribadito che la banca centrale deve porre fine al Quantitative Easing 3,non adattando il volume degli acquisti di titoli all’andamento dei dati macro, ma bensi’ dichiarando quanti altri quantitativi intendera’ acquistare per poi terminare il QE. Ha percio’ parlato di una sorta di ”forward guidance” sugli ammontari, che comunque non vada ad intaccare sulla politica dei tassi. Dichiarazioni che certamente si scontrano con quanto detto non piu’ tardi di 5 giorni fa da parte di Janet Yellen, che il prossimo giovedi’ probabilmente verra’ nominata ufficialmente come il nuovo Chairman della FED con il voto del Senato degli Stati Uniti. Crediamo che ad ora prevalga la linea di quest’ultima la quale non contempla dismissioni sul fronte QE3 ne tantomeno su quello tassi, non ravvisando particolari rischi di bolle correlate a queste politiche. Le minute RBA e lo ZEW. Questa notte sono state pubblicate le Minute della Reserve bank of Australia, che ha sostanzialmente ribadito l’intenzione del mantenimento dei tassi a questi livelli pur non escludendo possibili futuri ulteriori tagli; tagli, quelli avvenuti negli scorsi mesi, che hanno dimostrato di poter sostenere l’attivita’ economica e il valore degli asset. Il mercato del lavoro e’ visto ancora debole, mentre decisamente in miglioramento quello immobiliare; la crescita del Paese appare in linea con le aspettative e viene accolto con piacere quanto scaturito dal Terzo Plenum Cinese in materia di investimenti da parte del gigante asiatico tali da supportare la voce export del paese oceanico. Dopo gli storni correlati all’azionario, il dollaro australiano ha ben reagito arrestando la sua discesa, contro dollaro americano, sui supporti a 0,9350 per ripartire senza pero’ naturalmente grande volatilita’. Volatilita’ che potrebbe invece ripresentarsi sull’euro che alle 11 di questa mattina sara’ interessato dall’Indice ZEW, il quale misura in buona sostanza il sentiment degli investitori istituzionali tedeschi; il consensus si attesta a 54 mentre il dato precedente a 52,8. In questo senso va posta particolare attenzione all’Eurodollaro, ieri rimasto all’interno di un range di 40 pips tra 1,35 e 1,3540, al Dax che potrebbe riagguantare i massimi e al Bund anch’esso in ottica di massimi di periodo sopra 142. Buoni in tuti questi casi i potenziali rapporti Rischio/rendimento in ottica operativa. QUADRO TECNICO. EurUsd: partendo in sintesi dal grafico daily, ci troviamo tecnicamente ancora in correzione del movimento ribassista 1,38-1,33. Il livello di 1,35, corrispondente al 38,2% di Fibonacci del movimento, e’ stato ieri superato e fa ora da supporto che completa l’area di interesse attraversata dalla media mobile a 21 periodi proprio del giornaliero. Buone percio’ le operazioni long in quest’area restando pero’ nell’ottica di resistenze che appaiono forti e che si completano con l’1,3565 che costituisce il 50% di Fibonacci e il livello di pullback della precedente trendline crescente. In questo senso lo stocastico sul grafico orario si trova in divergenza inversa rialzista, elemento in piu’ per considerare la visione long intraday. Sotto 1,35 si porrebbero invece nuovamente l’1,3455, dove transita la trendline di supporto, e 1,3425 in caso di cedimento. UsdJpy: ieri sul daily apprezzavamo, su una forte area di resistenza, una pin candle ribassista che insieme alla divergenza regolare bearish tra prezzo e oscillatore stocastico sul 4 ore portava a vedere in 99,75 e 99,40 i punti ideali di approdo. I prezzi attuali, proprio a 99,80, rappresentano una possibile area di pullback per ripartenze ribassiste proprio verso 99,40 cosi’ come appare tecnicamente impostato il time frame a 4 ore. Nel breve cio’ dipendera’ dal grafico orario, il quale ha messo a segno una divergenza regolare rialzista con lo stocastico, che ha consentito recuperi proprio nella sopracitata area di prezzo dove transita la classica media 21. Da cio’ dipendera’ nel breve l’approdo al target ribassista o il superamento in rivisitazione di 100,15, 100,30 e i massimi in area 100,50. EurJpy: quadro tecnico long vacillante sul cross che ha comunque dimostrato nella discesa di ieri la sostanziale tenuta dei supporti in area 134,50, pur interrompendo la serie dei minimi crescenti ben individuati dal canale rialzista tracciato a partire dai minimi a 131,30. La partita intraday si puo’ giocare proprio in area 135, buona ancora per operazioni short verso 134,50 e 134,15 e per stop&reverse sopra il pivot daily verso i massimi a 135,40 da cui pensare di poter restare in posizioni per eventuali break al rialzo. GbpUsd: volatilita’ decisamente in calo sul cambio rispetto alla scora settimana. L’impostazione daily rimane long, con 1,6090 come forte supporto buono per acquisti con target a 1,6145. Piu’ accidentato il percorso ribassista per i buoni supporti a 1,6070 e 1,6050. Preferibili percio’ operazioni di breve a target stretti. AudUsd: non ancora chiaro il quadro tecnico del cambio che, come accennato nella prima parte, ha dimostrato una buona tenuta in area 0,9350 (ancora BUY AREA) per quelli che possono delinearsi come rialzi verso 0,9420 da cui eventualmente poter ripensare di vendere. Il cedimento importante della confluenza grafica (livello dinamico e livello statico) gia’ con alert sotto 0,9365, potrebbe condurre a operazioni corte verso 0,9325. Ger30 (Dax): nuovi massimi dunque per il Dax, che ha poi ritracciato sui massimi precedenti (resistenza che diventa supporto) a 9.200 punti. Controverso percio’ il segnale sul daily, mentre 4 ore e 1 ora restano impostati per consentire nuovi possibili acquisti per 40 punti verso i massimi e valutare la detenzione della posizione in ottica breakout. Sotto 9.200 sarebbero sensate delle vendite con target contenuti a 9.155. XauUsd (Oro): molto tecnico l’oro che ha confermato la valenza di 1.284, punto per vendite in rottura della correzione rialzista del canale discesista che ormai contiene il prezzo del metallo giallo a oltre 2 settimane. Ben impostato il grafico orario, con la media mobile a 21 periodi a fare ora da resistenza dinamica e ideale punto per short in ottica 1.269. Da qui varra’ la pena considerare acquisti che porterebbero a congestioni di circa 7-8 dollari o eventuali break verso i minimi di periodo a 1.261. Long in stop entry sono invece da riservare al superamento di 1.279, per target a 1.284 e area 1.290. (Eventuali pareri, notizie, ricerche, analisi, prezzi, o altre informazioni contenute in questo documento sono fornite come commento generale del mercato e non costituiscono un consiglio personale. FXCM Italia non accetta responsabilita’ per qualsiasi perdita o danno, compresi, senza limitazione, qualsiasi perdita di profitto, che potrebbe derivare, direttamente o indirettamente dall’uso o affidamento su tali informazioni. Il contenuto di questo documento e’ soggetto a modifica in qualsiasi momento e senza preavviso ed e’ previsto per il solo scopo di aiutare i trader a prendere decisioni di investimento indipendenti. 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