Bankitalia:Lazio, ripresa incerta. Si attenua tendenza recessiva(1UPD)

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(askanews) – Roma, 19 nov – Ripresa incerta, ma si attenua latendenza recessiva nel Lazio, nel primo semestre dell’anno,anche se le condizioni del credito sono ancora piu’restrittive, le imprese non hanno in programma investimentiin tecnologie, la disoccupazione cresce ed e’ allarme per il2014, quando molti lavoratori attualmente in cassaintegrazione potrebbero perdere il lavoro. In piu’ le crisiaziendali come quelle che interessano Alitalia, Telecom,Finmeccanica e altre aziende, pesano come un macigno sulmercato del lavoro del Lazio. Soltanto le esportazioni e ilturismo hanno sostenuto la domanda. Le indagini condotte asettembre e ottobre dalla Banca d’Italia segnalano inoltre ”il permanere di livelli di attivita’ economica contenutiancora nel terzo trimestre dell’anno, assieme a prospettiveincerte riguardo alla futura ripresa”. E’ quanto e’ emersonel corso della presentazione dell’AggiornamentoCongiunturale dell’ Economia del Lazio nella sede della Bancad’Italia di Via Venti Settembre, alla presenza del direttoredella sede di Roma Paolo Galiani.

Nella prima meta’ del 2013 l’occupazione in regione e’ scesadel 2,3 per cento su base annua, in modo generalizzato tra iprincipali settori. Il ricorso alla Cassa integrazione e’rimasto ampio. Il tasso di disoccupazione e’ cresciuto dioltre 2 punti, superando il 12 per cento, per l’aumento siadi coloro che hanno perso il lavoro, sia dei giovani in cercadi primo impiego.

Nella prima meta’ dell’anno l’andamento del credito allaclientela privata regionale ha continuato a risentire dellariduzione dell’attivita’ economica: la flessione dei prestitialle imprese, in atto dalla seconda meta’ del 2012, e’divenuta piu’ intensa, mentre il credito alle famiglie haristagnato. Da prime indicazioni queste tendenze sarebberoproseguite nei mesi estivi. I prestiti alle famiglie sonorimasti stazionari, risentendo dell’ulteriore calo dellecompravendite immobiliari. Nelle valutazioni delle banche l’andamento dei prestiti alleimprese continua a risentire della debolezza della domanda difinanziamenti per la riduzione della spesa per investimentie, nella fase piu’ recente, anche per le minori esigenze difondi per capitale circolante. Le politiche di offerta dellebanche rimangono improntate a cautela per l’aumento dellarischiosita’ delle imprese. Anche le indagini condotte pressole imprese segnalano la sostanziale stazionarieta’ dellerichieste di prestiti e il persistere di difficolta’ diaccesso al credito. Con il protrarsi della fase recessiva e’ ulteriormentepeggiorata la qualita’ del credito alle imprese. Il flusso dinuove sofferenze sui prestiti ha raggiunto i livelli piu’alti dal 2008, aumentando in misura consistente per ilcomparto delle costruzioni. E’ rimasta invece su livellistabili e nel complesso contenuti la rischiosita’ del creditoalle famiglie.

Si e’ consolidata la ripresa dei depositi bancari dellefamiglie, avviatasi nella seconda parte del 2012; l’aumentodei depositi, che ha interessato anche quelli in contocorrente, ha piu’ che bilanciato il calo delle obbligazionibancarie.

ram