Ismea: a ottobre si allarga divario negativo prezzi agricoli -4% annuo

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(askanews) – Roma, 15 nov – Ottobre chiude con un lieve rialzomensile dei prezzi dei prodotti agricoli alla prima fase discambio. Ma su base annua si amplia il divario negativo gia’emerso con la rilevazione di settembre. Lo rende noto l’Ismeasulla base dell’indice delle quotazioni all’origine deiprodotti agricoli che a ottobre si e’ portato a 135,1 facendosegnare un piu’ 0,6% mensile e una contrazione del 4%rispetto a un anno fa.Il calo tendenziale e’ stato ancoradeterminato da una caduta dei listini delle coltivazioni,scesi del 6,4% rispetto a ottobre 2012. Anche l’aggregatozootecnico ha registrato una flessione su base annua seppuredi minore entita’ (-1,3%). Scendendo nel dettaglio, tra le colture vegetali siconferma il calo significativo delle quotazioni cerealicole(-18,9% sempre rispetto ad ottobre 2012), condizionatedall’ondata di ribassi sui mercati internazionali. Variazionidi segno negativo hanno riguardato anche le altre produzionivegetali: si va dal meno 10,7% delle coltivazioni industrialial meno 1,8% della frutta.

Solo i prezzi dei vini restano in territorio positivo con un+2% nei confronti di ottobre 2012. Sui mercati zootecnici Ismea rileva cedimentigeneralizzati per bestiame vivo e uova (-5,6% in media), conflessioni del 13,8% per i suini, del 6% per gli ovi-caprini edel 6,7% per le uova. Ancora negativo il dato tendenziale deibovini che in un anno arretrano dell’1,2%. In controtendenzai lattiero-caseari (+4,7%), con punte del +38% per il burro.

Tra i formaggi a pasta dura si rilevano andamenticontrapposti, con il Pecorino romano rincarato in un anno del19,1%, a causa della minore offerta, e Parmigiano reggiano eGrana padano scesi in media del 2,7% e del 3,5%.

Passando all’analisi della dinamica congiunturale,l’incremento mensile dell’indice e’ la sintesi di andamentiopposti tra l’aggregato vegetale (+2,7% su settembre 2013) equello zootecnico (-1,4%). Nel primo caso, il contributopositivo proviene unicamente dai prodotti ortofrutticoli, conortaggi e frutta in crescita rispettivamente dell’11,4% e del9,6%, grazie prevalentemente all’avvio della campagna dicommercializzazione per diverse varieta’ autunno-vernine.

Flettono invece i cereali (-2,9%), i vini (-0,7%) e lecolture industriali (-0,2%). Pesante la caduta dei prezzi pergli oli di oliva (-7,3%), in un mercato influenzato dalleattese di una produzione spagnola in forte aumento.

Il comparto zootecnico evidenzia cali mensili anche di uncerto peso tra gli animali vivi. In particolare i suiniaccusano una flessione delle quotazioni del 14,5%, daricondurre esclusivamente ai capi da macello interessati neimesi scorsi da aumenti piuttosto significativi. Piu’contenuti i cali per avicoli ( -4,4%), bovini (-0,5%) eovi-caprini (-0,2%). In controtendenza i conigli (+16,6%) ele uova (+4%), mentre il comparto lattiero-caseario chiudecon un aumento medio dei prezzi dello 0,8% su base mensile.

com/red