Aschimfarma: servono regole omoegenee su ingresso prodotti Extra-Ue

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(askanews) – Roma, 14 nov – Regole uguali per tutti,certificate tramite un sistema ispettivo obbligatorio, anchenei paesi extra UE: lo chiedono i produttori di materie primefarmaceutiche operanti in Italia per difendersi dallaconcorrenza ”sleale’ di India e Cina; una misura che tutelala salute pubblica e contemporaneamente sostiene un settoreitaliano leader nel mondo. Il tema e’ stato dibattuto inoccasione dell’annuale Forum di Aschimfarma, l’Associazionedi Federchimica che rappresenta i produttori di materie primafarmaceutiche.

”La quota di mercato dei fornitori asiatici in Europa e’del 63%, mentre e’ solo del 37% negli USA – ha detto GianMario Baccalini, Presidente di Aschimfarma.

”Cio’ dimostra che dove la legislazione e’ meno rigorosaaumenta il numero di fornitori meno qualificati. Aschimfarma”, ha continuato Baccalini, ”chiede chel’ingresso in Europa sia consentito solo a principi attiviextra-UE prodotti secondo le Norme di Buona Fabbricazione”.

I principi attivi dei farmaci sono il settoremanifatturiero di eccellenza in Italia, con quota export intutto il mondo dell’85%, che destina il 3% del fatturato inricerca, rappresentando cioe’ il 10% delle spese in R&D deltotale dell’industria chimica, compresa la farmaceutica.

Con una quota del 12% sul totale della produzione mondiale,che lo pone tra i leader di mercato, il settore e’un’autentica espressione del Made in Italy nel mondo, graziea una tradizione di qualita’ riconosciuta da tutta laclientela internazionale. Infatti, in questo periodo le piu’importanti societa’ farmaceutiche internazionali stannotornando in Italia per offrire importanti progetti disviluppo sia per i nuovi prodotti che per i prodottistrategici gia’ esistenti. Il punto cruciale e’ quello relativo alle risorsenecessarie per poter eseguire attivita’ ispettive nei Paesiextra-UE.

Gli USA, a tutela dei loro cittadini, hanno istituito unsistema a totale carico delle Aziende (GDUFA – Generic DrugUser Fee Act).

Aschimfarma sostiene che, tramite accordi di mutuoriconoscimento tra le Autorita’ regolatorie, gia’ in esseretra USA – Giappone – Australia – Canada, si possa garantirel’adozione di questa misura senza ulteriori costi aggiuntiviper le Imprese garantendo l’accesso sicuro di principi attivifarmaceutici anche da Paesi extra UE. com/red