Bankitalia: Calabria, peggiora occupazione. Banche in ‘sofferenza’

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(askanews) – Roma, 12 nov- Peggiorano le condizioni del mercato del lavoro nei primi sei mesi dell’anno, mentre permane la crisi del settore costruzioni, si restringe il credito e le banche segnalano un aumento delle sofferenze. E’ questo in sintesi l’Aggiornamento Congiuntuarale della Calabria, diffuso dalla Banca d’Italia che come di consueto pubblica l’analisi delle tendenze economiche di ogni regione. Nella prima parte del 2013 l’attivita’ economica in Calabria ha continuato a risentire della nuova fase congiunturale sfavorevole iniziata nel 2011. Alcuni segnali di stabilizzazione – si legge – si sono registrati solo a partire dai mesi estivi; tuttavia, permane un elevato grado di incertezza sulle prospettive di recupero dell’economia nei prossimi mesi. Secondo il sondaggio della Banca d’Italia, le imprese dell’industria e dei servizi, che pure avrebbero subito un ulteriore calo del fatturato rispetto al 2012, segnalano un’attenuazione della fase recessiva a partire dal terzo trimestre. Giudizi negativi continuano invece a prevalere nel settore delle costruzioni. Le condizioni del mercato del lavoro regionale sono ulteriormente peggiorate. Il numero degli occupati in Calabria si e’ sensibilmente ridotto nel primo semestre del 2013, accentuando la tendenza negativa nuovamente in atto dallo scorso anno. Nel complesso, l’occupazione ha risentito della fase congiunturale negativa piu’ che nel Mezzogiorno e in Italia. La difficile congiuntura economica si e’ riflessa – conclude lo studio Bankitalia – sul mercato del credito. Nel primo semestre del 2013, i finanziamenti destinati alle famiglie consumatrici si sono ridotti, in particolare nella componente dei prestiti per l’acquisto di abitazioni, in connessione con il calo delle compravendite nel mercato immobiliare. La contrazione dei prestiti alle imprese si e’ accentuata, risentendo sia della debole domanda per il finanziamento degli investimenti sia del permanere di politiche di offerta di credito ancora selettive. Il rischio di credito si conferma elevato, soprattutto per i prestiti alle imprese. La raccolta bancaria ha continuato ad aumentare, sospinta dalla crescita dei depositi.ram