Crisi: Adusbef-Federconsumatori, capacita’ di spesa crollata dal 2001

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(askanews) – Roma, 9 nov – ”L’effetto trascinamento del cambiolira-euro entrato in vigore dal 1.1.2002 (1.000 lire = 1euro), con lo sciagurato tasso di cambio fissato a 1.936,27lire ad euro (invece di un giusto tasso di 1.300 lire max per1 euro), ha svuotato le tasche delle famiglie italiane, alritmo di 1.100 euro l’anno di rincari speculati, per un contofinale superiore a 11.000 euro pro-capite nell’ultimodecennio”. Lo sostengono, in un comunicato, Adusbef eFederconsumatori, spiegando: ”Dall’ingresso nell’euroinfatti, avvenuto senza alcun controllo nel gennaio 2002 conil Comitato Euro che assecondava gli aumenti, si e’registrata una perdita del potere di acquisto, che anche lestatistiche ufficiali sono costrette a riconoscere, pari a11.054 euro per ogni famiglia (24 milioni), con un vero eproprio trasferimento di ricchezza stimato in 265,3 miliardidi euro, dalle tasche dei consumatori a quelle di coloro chehanno avuto la possibilita’ di determinare prezzi e tariffe,al riparo dai dovuti controlli delle inutili, forse contigue,autorita’ di settore”. Il crollo dei consumi e le sofferenze economiche degliitaliani, che ha colpito anche il ceto medio e i redditi chepotevano essere definiti dei ”benestanti” nel 2001, secondole due associazioni di consumatori ”e’ dimostratoinconfutabilmente dallo studio Adusbef sulla capacita’ dispesa (Cds), pari in Italia a 119 nel 2001, tra le piu’elevate dei paesi europei superata da Inghilterra (120);Svezia (123); Belgio (124); Austria (126); Danimarca (128);Olanda ed Irlanda (134); Lussemburgo (235); piu’ elevata diFrancia; Germania e Finlandia (116). Nel 2012, l’Italia(-16,8%) guida la classifica negativa della capacita’ dispesa (Cds) ridotta di 20 punti ed attestata a 99; al secondoposto la Grecia (-13,8% la Cds che passa da 87 a 75); alterzo il Regno Unito (-8,3% con la Cds a 110; al quarto ilPortogallo -7,4% che si attesta a 75; al quinto la Francia-6,9% con la Cds a 108; al sesto il Belgio a 119; mentreAustria (131); Germania (122); Svezia (129) e Lussemburgo(272) aumentano la capacita’ di spesa”. Ora che la crisi economica ha accentuato la debacle deiconsumi, ”che potranno scendere fino al 9,1% nel 2013”,Adusbef e Federconsumatori propongono la loro ricetta perrestituire potere di acquisto alle famiglie dissanguate: ”Lasterilizzazione totale di prezzi e tariffe per almeno 12mesi; il ravvedimento operoso sull’Iva ripristinandol’aliquota del 21%, in linea con la media Ue pari al 20,9%,tassa sui poveri che rendera’ ancora piu’ acuta lastagnazione e ridurra’ il gettito; la riforma delle distratteautorita’ vigilanti, che invece di contrastare monopoli,oligopoli e cartelli bancari, assicurativi, elettrici e delgas, ci sono andati a braccetto; l’impegno ad aumentare laconcorrenza specie nel settore bancario ed assicurativo; ilrafforzamento della legge sulla class action, che con il’danno punitivo’ puo’ contrastare i predatori delle famiglie;un taglio drastico del 10% della spesa pubblica, perfinanziare gli investimenti e ridurre il debito pubblico dialmeno 20 miliardi l’anno”.

red/mau