Banche: Adusbef, costo conto corrente a 347 euro media Ue 114 euro

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(askanews) – Roma, 7 nov – Il trasferimento di un conto correntebancario che deve avvenire ”senza spese aggiuntive diqualsiasi origine e natura” a carico del cliente, cosi’ comeprevisto nella bozza del ddl collegato alla Legge Stabilita’,gia’ contemplato dal decreto Bersani, analogamenteall’esclusione di costi di produzione per l’invio dell’estratto conto, continuera’ a restare lettera morta inassenza di doverose sanzioni per le banche inadempienti, lacui fertile fantasia continua a sfornare balzelli aggiuntivi,spese e commissioni per appesantire i salati costi digestione che arrivano a 347 euro annui, contro una mediaeuropea di 114 euro. E’ quanto spiegano le associazioni deiconsumatori Adusbef e Federconsumatori.

Dall’ultimo monitoraggio Adusbef del 10 ottobre 2013, ilcosto medio di gestione di un conto corrente con ”profilo abassa operativita”’ e rigorosa metodologia ISC (IndicatoreSintetico di Costo) si attestava a 347 euro, con le 10primarie banche italiane che praticavano dai 238,35 eurodella Bnl (la piu’ economica), ai 337,18 di Unicredit; dai273,20 di Intesa San Paolo, ai 438,70 della Banca Popolare diVicenza (tra le piu’ care), la cui media ponderata ISC di 347euro su 57 banche indagate risultava piu’ cara del 338%rispetto a 101 euro indicati da Bankitalia, (+ 300% rispettoai 114 euro della media Ue di 27 paesi).

L’Italia maglia nera per i costi dei conti correnti, i tassiapplicati sui mutui e sul credito al consumo, per le spesedei bonifici e trasferimenti di denaro, oltre che perl’imposizione di costose polizze assicurative di 15/20.000euro per chi riesce ad ottenere un mutuo, dovra’ adeguarsi aduna recente direttiva del commissario europeo Michel Barnier,su tariffe bancarie care e sui tempi troppo lunghi percambiare banca, che hanno convinto la Commissione Ue alanciare una nuova normativa che taglia drasticamente itempi, costringe gli istituti alla trasparenza sullespese,sollecitando un minimo di concorrenza nel settorebancario. Adusbef e Federconsumatori, pur apprezzando il lavoro delcommissario Barnier e l’ulteriore puntualizzazione del ddlcollegato alla legge di stabilita’, sollecitano laportabilita’ dei conti correnti da una banca all’altra in untempo stabilito di 30 giorni, ulteriore misura efficace, comequella attivata per la portabilita’ dei numeri di telefono daun gestore all’altro, per impedire accordi di cartello eclausole vessatorie nei contratti di durata, tese a negare idiritti di consumatori e correntisti. Attualmente per destinare le operazioni bancarie, riconoscereun conto corrente e dare la certezza che ordini di pagamento(bonifico) e/o di prelevamento (assegno) impartiti dalcorrentista vadano a buon fine, esistono due codicifondamentali (ABI per individuare l’Istituto di Credito) eCab (che individua lo sportello sul quale il conto e’radicato),oltre al numero di conto corrente ed al Codice Ibancomposto da 27 caratteri.

La portabilita’ del conto, deve prevedere un sistemainformatico in grado di conoscere per quel determinato numerodi conto, codice Abi, Cab ed Iban in qualsiasi momento: se sicambia banca, occorre un meccanismo di informazione delsistema informatico centralizzato. Cio’ presuppone che ilsistema sia costantemente aggiornato sull’indirizzo bancariorelativo a quel determinato numero di conto corrente,condizione indispensabile di un ”cervellone”, aggiornato intempo reale, in grado di accentrare tutti i conti su basenazionale e le loro variazioni di indirizzo bancario, sulmodello della Centrale Rischi della Banca d’Italia.

L’accentramento dei conti correnti nazionali presso la Bancad’Italia potrebbe essere – concludono le due associazioni -la soluzione in grado di realizzare e gestire il sistemainformatico centrale per consentire la portabilita’ dei conticorrenti.

com-ram