Editoria: Bellini, murales naif nel ‘Paese dei Giochi di una Volta’

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(askanews) – Roma, 6 nov – Come giocavano i bambini una volta e’scritto sui muri. Cosi’ racconta un paese d’Abruzzo, Azzinanodi Tossicia, dove vive un’artista naif, la pittrice contadinaAnnunziata Scipione che continua a raccontare senza sosta ilsuo mondo perduto. Cosi’ lo scrittore Dante Bellini, haraccolto nel suo libro ‘Il Paese dei Giochi di una Volta’,per le edizioni Verdone, la fervida fantasia dei bambini, chenel passato quando non c’erano ancora gli audiovisivi,proprio nel tempo trascorso assieme si inventavano semprenuovi giochi e divertimenti. Se Azzinano diviene un paesedipinto, il merito maggiore va a Luciano Marinelli, che perprimo ha avuto l’idea di far dipingere i giochi sui muri inomaggio alla presenza della pittrice naif che qui e’ nata eopera, si legge nel libro di Bellini.

Cosi’ Azzinano diventa un luogo illuminato dalla fantasia deibambini che viene disvelata sui muri delle case, quasi comein una favola. Inizialmente, scrive Bellini, e’ stato moltodifficile vincere le diffidenze delle persone nel consentiredi dipingere i muri delle proprie case. Oggi invece, dopodiversi anni, sono proprio gli abitanti a chiedere agliartisti di dipingere i muri della propria abitazione. Nel2001 cominciano ad arrivare i primi pittori naif, dopo lamostra di pittura ‘Ligabue e dintorni’ organizzata dai comunidi Montorio al Vomano e Tossicia. ”Sei pittori di famanazionale, scrive Bellini, portarono la loro arte sui muri diantiche e spesso umili dimore”. Tutto era ”intonato con lastoria e la realta’ sociale di Azzinano”, i colori vivaci eallegri.

Quando furono tolti i ponteggi dopo la realizzazione delleprime opere fu grande lo stupore degli abitanti di Azzinano.

Adesso sono ormai quarantotto i murales realizzati, e ilpiccolo borgo abruzzese e’ cosi’ diventato un polo diattrazione turistica e culturale, grazie alle famiglie, allescolaresche e alle associazioni sempre piu’ numerose chedecidono di visitare le case di Azzinano e i murales inmostra. Bellini nel suo libro pieno di immagini di casecolorate racconta anche i giochi: c’e’ la ‘cerbottana’ , unacanna con ceci, semi di ciliege e anche piccole palline dicreta per proiettili, oppure ‘lu schieffe de lu suldete’ (loschiaffo del soldato). Ma le canne sono usate dai bambinianche per fare gli sci, o le racchette, per andare a sciare.

Il paese infatti nasce vicino al Gran Sasso. Noi bambini,dice Bellini, giocavamo con le stagioni, non avevamogiocattoli, ma attorno a noi c’erano attrezzi, strumenti,utensili che potevano diventarlo”. Tra i giochi ancora lacaccia al grillo, la ‘cambene’ (la campana), ‘lu carrette’,antesignano delle automobiline di oggi: il carretto eracostituito da un piano di legno squadrato che fungeva dasedile per una o due persone. Poi c’era la ‘frizze’ (lafionda), e naturalmente l’aquilone, poi ancora ‘rubbabbadire'(rubabandiere) e tanti altri giochi.

Nel libro anche alcune foto storiche, la vecchia fontana diAzzinano, la chiesetta, le immagini delle grandi quercesecolari e maestose, che circondano Azzinano, fotografie dicavalli allo stato brado, e di nuvole: ”a volte dal marevengono spinte dai venti e si scontrano con le vette del GranSasso, il monte Camicia, il Prena, il Brancastello fino adarrivare al monte Corno. A volte il vento piu’ che violentoe’ capriccioso e le sferza, sfalda, divide”, scrive Bellini,diventano minacciose o lunimose. ”Durano un attimo o giorni,e non sai mai se il giorno dopo si replica o se ti aspetta unsereno cosi’ intenso che viene da domandarsi, increduli, dovesono finite, cosi’ in fretta e senza lasciare traccia.

Chissa’, e’ la conclusione del libro di Bellini. Quasi unafavola raccontanta attraverso la pittura. Il paese dei murales si trova nel Parco Nazionale del GranSasso e Monti della Laga. Il libro di Bellini e’ una storiaillustrata di questa straodinaria avventura di un borgo e deisuoi abitanti, divenuto meta turistica e culturale.

ram