Crisi: Acri, colpisce piu’ di 1 famiglia su 4, soffre 68% pensionati

MAG 5, 1330 -

(askanews) – Roma, 29 ott – La crisi colpisce piu’ di unafamiglia su 4, praticamente il 26% dei nuclei familiari delnostro paese, mentre il 68% dei pensionati sono indifficolta’, i liberi professionisti, manager e dirigenti,sentono per la prima volta piu’ acuta la riduzione del potered’acquisto: gli italiani non pensano che la situazione possacambiare in breve tempo: poco meno di 3 italiani su 4ritengono che per tornare ai livelli pre-crisi ci voglianoalmeno 3-4 anni. Le difficolta’ hanno portato verso nuoviequilibri sul fronte dei consumi, si riducono gli acquistid’impulso, si contraggono le scorte, le spese voluttuarie siconcentrano in pochi momenti dell’anno, cosi’ nel paese si e’ulteriormente rafforzata la consapevolezza dell’importanzadel risparmio, guardato sempre piu’ come uno strumentofunzionale allo sviluppo dell’economia reale piuttosto chealla finanza. E’ quanto emerge dal Rapporto su ‘Gli italiani e ilRisparmio’, realizzato dall’Acri in collaborazione conl’Ipsos, in occasione della 89esima Giornata Mondiale delRisparmio, che si svolge domani a Palazzo della Cancelleria,alla presenza del governatore della Banca d’Italia IgnazioVisco e del ministro dell’economia Fabrizio Saccomanni. Il’Rapporto’ e stato presentato oggi nella sede dell’Acri, allapresenza di Giuseppe Guzzetti, presidente della FondazioneCariplo e dell’Associazione che raggruppa tutte le Fondazionidi origine bancaria.

Il 61% degli Italiani ritiene che il risparmio siafondamentale per dare la possibilita’ alle imprese diassumere (nel 2011 lo riteneva fondamentale solo il 36%), il46% lo reputa fondamentale per dare alle imprese lapossibilita’ di investire in ricerca e innovazione (nel 2011era il 33%), il 42% per finanziare le imprese in generale(nel 2011 era il 24%). Quindi, ”nell’opinione degliitaliani, il settore bancario e finanziario deve svolgereprimariamente il ruolo di intermediario tra risparmio deicittadini e finanziamento delle imprese italiane”, specie -si legge nel documento – quelle che si ingrandiscono epercio’ assumono lavoratori o che investono in innovazione ericerca, secondariamente delle famiglie italiane, anche se lapossibilita’ per le famiglie di far ricorso ai prestitibancari, soprattutto nelle emergenze e imprevisti, risultafondamentale per il 35% degli Italiani e importante per unaltro 54%.

Rispetto al 2009 – anno in cui la crisi si e’ pienamenteconclamata – si sono infatti piu’ che dimezzati coloro cheassociano il risparmio all’economia finanziaria, passando dal29% di allora al 14% di oggi, e allo stesso tempo quelli cheassociano il risparmio all’economia reale sono cresciuti dal60% all’82%.

ram