Banche: Sindacati, devono decidere se essere protagoniste ripresa

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(askanews) – Roma, 29 ott – ”Piu’ credito all’economia e menoagli amici: le banche devono decidere se vogliono davveroessere protagoniste di una ripresa economica del Paese”. Lodichiarano in una nota congiunta il segretario confederaledella Cisl, Annamaria Furlan ed il segretario generale dellaFiba Cisl, Giulio Romani che lanciano la sfida al settorecreditizio italiano in occasione della giornata mondiale delrisparmio.” Il risparmio e’ un bene da preservare-continuano Furlan e Romani- e, soprattutto in questi casi,rappresenta la risorsa su cui le banche devono puntare qualeleva per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale. E’indispensabile erogare credito alle pmi e non solo ai grandisoggetti industriali o finanziari che, troppo spesso, nonmostrano di meritare la fiducia accordata loro. Le sofferenzeche aumentano lo dimostrano chiaramente: soprattutto se siconsidera che la stragrande maggioranza di esse riguardanolinee di credito decise ai livelli apicali degli istituti dicredito. Dunque credito alle piccole e medie imprese: non e’un mero desiderio ma ci sono tutti i presupposti. Bastipensare all’abbondante liquidita’ erogata dalla Bce ed alsostegno che il sistema creditizio ha ottenuto in terminicontabili con la deducibilita’ fiscale delle sofferenze chesi e’ ridotta da 18 a 5 anni. Queste misure sono stateadottate proprio per consentire il sostegno del creditoall’economia reale. E’ singolare come la giornata mondialedel risparmio cada alla vigilia dello sciopero unitarioproclamato da tutte le sigle sindacali contro la decisioneAbi di disdettare il Contratto di settore. E’ una sceltasbagliata e controproducente. Le banche non hanno compresoche la soluzione alla crisi, la soluzione alle criticita’sistemiche non e’ la riduzione dei costi. Una simile rispostae’ sbagliata eticamente, andando a colpire i lavoratori, edinefficace economicamente. La strada da seguire e’ invecequella della crescita; la strada dell’aumento dellaredditivita’. Una crescita sana e sostenibile possibilegrazie al credito erogato all’economia reale con una presenzasul territorio competente e diffusa. Le banche hanno glistrumenti per perseguirla. Spettera’ al sindacato far capireai banchieri che il problema non sono i costi ma la bassaredditivita’ – concludono Furlan e Romani.

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