Crisi: Nomisma, famiglie inseguono risparmio e tagliano gli sprechi

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(askanews) – Roma, 18 ott – Le famiglie italiane stanno vivendola piu’ grande e profonda crisi economica dal dopoguerra.

Questo comporta inevitabilmente effetti drammatici suiconsumi. Si prospetta cosi’ un nuovo modello di consumo cheprevede il taglio degli sprechi, la rinuncia al superfluo. Lefamiglie inseguono il risparmio con strategie mirate: l’80%delle famiglie ha infatti modificato nell’ultimo anno leabitudini di acquisto.

Nel primo semestre 2013 le vendite alimentari calanodell’1,8%. La ricerca dei prodotti alimentari scontati e’ unodei principali driver delle scelte delle famiglie (nel 2013la quota degli acquisti di promozione e’ pari al 28%,rispetto al 18% del 2012). E’ quanto emerge dallo ricerca realizzata da Nomisma perPentapolis che analizza l’evoluzione degli acquisti dellefamiglie italiani negli ultimi 2-3 anni. L’indagine Nomismaindica che per i prodotti alimentari molti italiani hannoridotto, rispetto a 2-3 anni fa, anche le quantita’acquistate. I dati Istat e Nielsen confermano che gli italianicomprano esclusivamente lo stretto necessario (68,7% dellefamiglie), acquistano poco alla volta e vanno piu’ spesso afare la spesa (50,7%), comprano meno cose in generale(41,5%). Altro dato rilevante e’ la fortissima attenzione alprezzo: le famiglie acquistano solo prodotti alimentari inpromozione (43,3% ), prima di recarsi in un punto venditaverificano i volantini degli sconti e poi fanno la spesa intanti punti vendita diversi per comprare solo le offerte(34,8%), comprano marche che costano meno (31,3%) , vanno aldiscount (22%). ”Nell’esercizio di recuperare potere di acquisto lefamiglie mettono in campo anche comportamenti piu’sostenibili: sprecano di meno e buttano via meno cibo nellaspazzatura (61,5%), realizzano in casa cose che prima sicompravano al supermercato come ad esempio pane, torte,pizza, marmellata (30,6%), comprano direttamente dalproduttore preferendo la filiera corta (7,6%). Aumenta quindila sensibilita’ rispetto ai consumi verdi: riduzione deiprodotti monouso (58%), scelta di prodotti alimentari locali(62%)” conclude Silvia Zucconi (Coordinatore AreaAgricoltura e industria alimentare Nomisma).

red/men