Ue: Confindustria a Parlamento, sostenere indicazione origine prodotti

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(askanews) – Bruxelles, 15 ott – La proposta di indicareobbligatoriamente l’origine dei prodotti contenuta nel testodella Commissione europea sul regolamento per la sicurezzadelle merci va sostenuta. A dirlo e’ Lisa Ferrarini,presidente del Comitato tecnico per la tutela del Made inItaly e lotta alla contraffazione di Confindustria. Il votoe’ previsto tra due giorni in commissione Mercato interno delParlamento europeo, e la rappresentante degli industriali hadiscusso proprio di questo con i deputati europei ChristelSchaldemose (S&D, relatrice del testo), Raffaele Baldassarre(Ppe), Patrizia Toia (S&D) e Cristiana Muscardini (Ecr). ”Ilvoto del 17 ottobre e’ decisivo”, premette Ferrarini nelcorso dell’incontro ‘Piu’ trasparenza per piu’ efficienza -il manifatturiero europeo e la sicurezza dei prodotti’.

”Anche se il Parlamento dara’ il suo assenso, restano grandidifficolta’ in Consiglio, dove il Governo dovra’ ottenere ilnecessario consenso politico per l’approvazione definitiva diquesta norma”.

Confindustria sembra comunque aver trovato un interlocutoresensibile alle proprie richieste nei deputati europei.

”Soprattutto in un momento di crisi come quello che stiamovivendo, i consumatori hanno il diritto di conoscere dovesono stati prodotti i beni di consumo immessi sul mercato”,rileva Schaldemose. L’indicazione in orgine dei prodotti e’di grande importanza anche Baldassarre, relatore ombra per ilPpe. ”E’ un’iniziativa che contribuira’ a rafforzare laprotezione di consumatori e a creare condizioni di parita’per le imprese”. Dello stesso avviso anche Toia, relatriceper parere della commissione per l’Industria”In gioco c’e’la salute umana e la sicurezza dei consumatori, insieme allacompetitivita’ delle imprese”. Muscardini, infine, mette inguardia sui rischi di un voto negativo. ”Negare latracciabilita’ dei prodotti significa incentivare lacontraffazione”. Soddisfatta dunque Confindustria. ”Dopoquesta grande dimostrazione di compattezza da parte delfronte comunitario per l’indicazione di origine, nessunopotra’ piu’ ignorare le nostre ragioni”, afferma Ferrarini.

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