Legge stabilita’: Palombella (Uilm), serve taglio serio a cuneo fiscale

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(askanews) – Roma, 15 ott – ”Oggi e’ il giorno della presentazione della Legge di stabilita’ e ci aspettiamo seri tagli al cuneo fiscale, perche’ siamo stanchi delle tasse che gravano sul lavoro e che rallentano costumi ed investimenti. Quindi ci auguriamo che il governo eserciti un agire concreto da questo punto di vista”. Lo ha detto Rocco Palombella, segretario generale della Uilm a Genova dove ha incontrato tutte le realta’ provinciali dei metalmeccanici liguri della Uil. ”Ci vuole ponderazione ed equilibrio – ha continuato Palombella – perche’ gli interventi a favore del lavoro devono essere incisivi, ma non devono gravare poi sugli stessi lavoratori con ulteriori restringimenti a voci fondamentali per la loro vita, come le spese sanitarie”. Il leader della Uilm ha toccato poi i punti di crisi relativi ai problemi del navalmeccanico e al settore civile di Finmeccanica. ”La cantieristica – ha sottolineato il sindacalista – affonda gran parte del proprio retroterra produttivo in questa regione. Mai come ora occorre sostenerla. Solo per fare un esempio la Marina Militare sta portando avanti un programma di rinnovo complessivo della flotta che prevede, in aggiunta al completamento delle Fremm e di sommergibili U212A, attualmente in corso di realizzazione, in un arco temporale di dieci anni, ulteriori 31 unita’ per un controvalore di 12 miliardi di euro: e’ necessario individuare una copertura finanziaria per avviare la prima fase finalizzata alla realizzazione delle prime 10 unita’ ”. Per quanto concerne, invece, le preoccupazioni relative al settore civile del gruppo guidato da Pansa e De Gennaro, Rocco Palombella ha ascoltato con attenzione le preoccupazioni dei metalmeccanici liguri: ”Occorre salvaguardare – e’ emerso dal dibattito – gli ‘asset’ strategici dei settori di trasporti ed energia costituiti da Ansaldo Energia, Ansaldo STS e Ansaldo Breda”. Infine, la richiesta a tenere alta l’attenzione per salvaguardare il settore siderurgico. ”Senza la produzione d’acciaio – ha concluso il segretario generale della Uilm – si paralizza il manifatturiero all’interno del perimetro nazionale e la nostra industria non sara’ piu’ in grado di competere a livello internazionale. Salvaguardare gli impianti produttivi dell’Ilva a Taranto significa garantire quelli di Cornegliano a Genova per evitare ogni tipo di effetto domino che ci faccia soccombere rispetto ad altri produttori emergenti sui nostri segmenti di mercato”. red/glr