Pensioni: Cisl, flessibilita’ non incompatibile con sostenibilita’

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(askanews) – Roma, 8 ott – ”Sono a tutti evidenti i costieconomici e sociali, a cominciare dalla vicenda esodati, chel’approccio esclusivamente ragioneristico della riformapensionistica ha causato con l’irrigidimento dei requisiti diuscita”. Lo ha dichiarato il Segretario Confederale dellaCisl, Maurizio Petriccioli, commentando le dichiarazioni delministro del Lavoro circa l’incompatibilita’ di misure diflessibilita’ con l’equilibrio dei conti pensionistici. ”Oltre alle ragioni di equita’ sociale di cui occorrecomunque tenere conto, bisogna considerare il contesto in cuisi colloca questa riforma, in una situazione del mercato dellavoro che richiede, invece, di rimettere nelladisponibilita, delle persone, della contrattazione e deiluoghi di lavoro, le scelte relative al pensionamento per nontrasformare molti individui in casi di assistenza e per nongenerare effetti perversi specie sul versante delladisoccupazione giovanile. Chiediamo al Governo di avviare conil sindacato un confronto puntuale ed approfondito su questitemi, per individuare le soluzioni piu” utili a coniugare leragioni della sostenibilita’ sociale con quelle dellasostenibilita’ finanziaria. Ogni approccio che non tieneinsieme queste finalita’ e’ destinato, infatti, a rivelarsifallimentare. Questo vale – ha concluso Petriccioli. – anchenel caso di ogni demagogica proposta di congelamento deimeccanismi di perequazione delle pensioni che gia’ di per sesono insufficienti a garantire il recupero della perdita delpotere di acquisto delle pensioni, con effetti negativi sulladomanda interna e l’economia”.

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