Cambi: paura e delirio in America (Analisi Fxcm)

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(ASCA-FXCM) – Roma, 3 ott – ”They actually did it. A groupof Republicans in the House just forced a government shutdownover Obamacare instead of passing a real budget”. La prima volta in 17 anni.

Cosi’, alle ore 6.24 di questa mattina Obama, tramite untweet, lancia i primi commenti su quello che e’ statodefinito lo shutdown, ovvero l’impossibilita’ per il governoamericano di operare a regime a causa della mancanza difondi. Mancanza dovuta ad una decisione dei repubblicani chehanno rinviato la riforma sanitaria proposta da Obama nonascoltando l’ultimo appello rivolto dallo stesso allo speakerrepubblicano John Boehner con cui si richiedeva una legge perfornire fondi per le prossime sei settimane senza farslittare la riforma. Questo sta a significare che le agenziefederali non riceveranno la liquidita’ necessari al propriofunzionamento, facendo interrompere il lavoro a 700.000persone. Ci troviamo di fronte ad una paralisi del sistema difunzionamento della piu’ grande economia mondiale che si puo’tradurre in una riduzione dei consumi ed una continuazione dispese fisse per le famiglie, il che andrebbe a minare inmaniera importante la ripresa che si sta timidamente vivendoin questi mesi e che non ha ancora raggiunto livellisufficienti a far decidere al board della Federal Reserve diprocedere con il piano di riduzione degli acquisti di assetpubblici e legati ai mutui immobiliari. Non il miglior quadroimmaginabile. Ma neanche il peggiore, purtroppo. Non sicredeva che l’America potesse realmente incorrere in unadecisione dal punto di vista economico non delle piu’brillanti, giusto per andare a deprimere ancora maggiormentei consumi e appesantire la pericolosa spirale che vede irisparmi delle famiglie assottigliarsi.

Ma, come accennavamo, purtroppo non e’ finita qui e, dato cheun’aspettativa poco probabile si e’ appena realizzata, nonpossiamo non mettere nel mirino un altro problema, chedovremo volenti o nolenti presto affrontare.

17 ottobre: appuntamento con il tetto del debito.

16,700 miliardi di dollari. Questo attualmente il tetto deldebito stanziato dall’amministrazione americana che potrebbe,a questo punto, andare incontro ad un problema che nonvorremmo nemmeno immaginare. Non dopo tutta la fatica che e’stata fatta per allontanare la crisi. Non sappiamo comespiegarci bene, ci proviamo. Fin’ora e’ come se, a livello diaspettative reali su quanto potesse accadere di fronte adecisioni che sarebbero state in grado di condannarel’America (default) o di avvicinarla al baratro (bloccogoverno), gli investitori e gli analisti non avesseroconcretamente creduto ad un reale ed effettivo realizzo degliscenari considerati. Si erano create forti aspettativesull’uscita dal QE (non condivise da noi, come sapete), maper quanto riguarda gli altri argomenti, niente sembravapossibile, da quanto ci dicevano i prezzi. Il primo passo e’stato fatto, stiamo attenti al secondo, anche se e’ prestoper poter ragionare su cosa i mercati stiano prezzando. Neiprossimi giorni ci concentreremo su questi fattori, quando nerileveremo le necessita’. Se non si dovesse trovare unaccordo gli scenari sarebbero facilmente immaginabili.

Intanto stiamo attenti al mercato, non siamo sicuri che idati macroeconomici redatti dal Bureau of Labor Statistics edal dipartimento del commercio verranno comunicati aimercati, il che potrebbe portare a nervosismo. Per ora, ildollaro americano e’ sceso, avvicinandosi ai supporti piu’importanti dopo dei recuperi su un tipico movimento da buythe rumor sell the news, curiamo con attenzione il livello di10,470 punti.

QUADRO TECNICO.

EurUsd: il livello di 1.3515 visto ieri come trigger pointper valutare estensioni verso i massimi ha tenuto inmattinata, lasciando spazio nel primo pomeriggio a buonesalite dell’euro, che si e’ effettivamente riportato suimassimi. Siamo ora sopra la media a 21 oraria ma con i prezziche hanno formato massimi inferiori, il che ci fa capire comela fase laterale possa continuare ma come i primi supportiche andremo ad incontrare, se dovessero tenere, potrebberoaiutare i prezzi a visitare i massimi, andando ad aumentarele probabilita’ di assistere a tentativi di rotture rialzistecon formazione di nuovi massimi. Ci riferiamo proprioall’area di 1.3515, che se dovesse tenere, potrebbe farritornare i prezzi verso i massimi. In caso diapprofondimento sotto area 1.3505 e’ possibile valutarepotenziali accelerazioni verso 1.3490 (area all’interno dellaquale ci si puo’ fermare da un momento all’altro) ed in casodi superamento di 1.3485 il mercato potrebbe estendere versoi minimi. Per valutare rotture definitive verso l’alto, l’aradi 1.37 3/4 rappresenta a nostro parere la piu’ importante daseguire.

UsdJpy: sui rimbalzi effettuati che hanno raggiunto lamedia mobile a 21 periodi ieri mattina, come detto, erapossibile valutare vendite di dollaro con potenziali targetin area 97.45 in caso di superamento ribassista di 97.70.

Bene, 97.50 ha funzionato come supporto e ci fornisce ora unbuon punto da seguire, anche se lontano dai prezzi attualiche si sono riportati sopra 98.00, dopo un forte rally deldollaro cominciato nel pomeriggio e rientrato durante leultime ore della notte. Tecnicamente siamo in una situazioneabbastanza confusa, con un grafico a 4 ore che fornisce loscenario piu’ chiaro. Un canale ribassista tracciato apartire dall’11 settembre che vede i prezzi vicino alleresistenze dinamiche rappresentate sia dalla trendlinediscendente sia dalle medie a 21 e 100 impostate a ribasso etestate dai prezzi. In caso di approfondimento sotto 98.00(almeno una quindicina di punti di tolleranza ci sembranod’uopo) e’ possibile che i prezzi tentino il raggiungimentodei minimi che se dovessero saltare lascerebbero spazio verso96.90. Un ritorno sopra 98.50, nell’intraday, potrebberiportare verso le resistenze a 4 ore dove si puo’eventualmente valutare una vendita con stop e reverse sopra imassimi.

EurJpy: congestione tra 132.75 e 133.50 sull’eurjpy, puntisui quali e’ possibile valutare eventuali rotture da unaparte o dall’altra pari all’altezza della congestione.

GbpUsd: lieve divergenza ribassista oraria sulla sterlina,che potrebbe interrompersi appena sotto 1.6150, dove passanoi primi punti statici precedenti e la media a 21 periodioraria. In caso di tenuta, e’ possibile attendersi ritorniverso i massimi e compimenti di nuovi livelli di massimo,mentre se dovessimo assistere a discese oltre 1.6130 e’possibile seguire la divergenza fino a che lo stocastico nondovesse girare a rialzo, con primi target su 1.6110 edeventuali approfondimenti verso 1.6080. Cosi’ scrivevamo ierisulla sterlina inglese che ora si trova in correzione dainuovi massimi compiuti, dopo che il livello di 1.6130 hatenuto egregiamente confermando la forza intrinsecaevidenziata sul finire di settimana scorsa della valuta disua maesta’. Siamo ora in correzione con i prezzi sopra lamedia mobile a 21 periodi oraria, che insieme ai puntiprecedenti restituisce area 1.6200 come il supportoprincipale da seguire. Un ritorno sotto 1.6185 potrebbecominciare a far partire ordini di vendita che potrebberoprodurre buoni flussi sotto 1.6170, livello che potrebberiportare verso quell’1.6130 visto ieri con possibilita’ dimovimenti a ribasso seguendo gli step visti ieri.

AudUsd: forte salita del dollaro australiano, dopo che laRBA ha mantenuto i tassi al 2.50% come da attese. Vediamoanche dei flussi di vendita di dollaro americano, per cuinell prime ore del mattino e’ possibile che si rendanoeffettive delle brevi correlazioni sui cambi che compongonoil dollar index. Qui stiamo attenti all’area di 0.9415, e’possibile che avvengano delle correzioni da poter lavorareper l’ottimo risk reward offerto, tenendo conto che unsuperamento di quest’area lascerebbe spazio potenzialmentefino a 0.9440 ed in estensione 0.9455 (da valutareoperativamente almeno sopra 0.9420).

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