Energia: Confindustria, con politiche efficienza crescita pil e lavoro

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(askanews) – Roma, 1 ott – ”Nel solo periodo 2014-2020l’adozione delle proposte di policy suggerite dal nostrostudio, potrebbero sostenere la crescita della produzioneindustriale italiana di oltre 65 miliardi di euro, in mediaall’anno, rispetto allo scenario base, ed un incremento delnumero di occupati circa 500.000 unita”’. Lo ha detto ilvice presidente di Confindustria, Aurelio Regina nel corsodella presentazione dello ”Smart Energy project”sottolineando che ”particolarmente significativo risulta ilcontributo al tasso di crescita medio annuo dell’economia chepotrebbe raggiungere un valore del 0,5% attraversol’adozione delle best available technologies”. Per quanto riguarda gli effetti sulla bolletta energetica- ha spiegato Regina – ”l’adozione dello scenario BestAvalilable Technologies potrebbe determinare un risparmio dioltre 5,7 miliardi di euro annui (ovvero circa il 10% dellabolletta energetica nazionale). I potenziali benefici intermini del costo della CO2 evitata ammontano ad oltre 270milioni di euro all’anno”.

Considerate poi le preoccupazioni di impatto per ilbilancio dello Stato, sono stati valutati gli effetticomplessivi delle possibili politiche di incentivazione.

”L’effetto netto sul bilancio dello Stato – ha ricordato ilvice presidente di Confindustria – e’ di circa 10,5 miliardidi euro in 7 anni, ovvero l’impatto annuo sarebbe di 1,5miliardi di Euro. Tuttavia in termini di una valutazionecosti-efficacia, a fronte di questo investimento pubblico, ilbeneficio collettivo lordo sarebbe di circa 42,2 miliardi dieuro, ovvero un beneficio netto di oltre 31 miliardi di euro.

In altri termini significa che ogni euro di investimentopubblico ne produce oltre 4 di beneficio collettivo intermini di risparmio energetico e esternalita’ ambientalievitate”.

Per Confidustria le aree di intervento prioritarie sullequali agire nei prossimi anni prevedono: uscire in modo nettoda una gestione congiunturale delle politiche perl’efficienza energetica ritrovando le condizioni per unapproccio strutturale, coraggioso e soprattutto coerente congli impegni che in questi mesi il nostro Paese sta assumentoin sede Europea; integrare maggiormente le politicheambientali di sostenibilita’ con le politiche energetiche(efficienza e rinnovabili);effettuare una scelta precisa insede Europea con riferimento a vincoli di spesa che bloccanomolti investimenti ad alto potenziale; un confronto continuocon il sistema degli investitori istituzionali, che negliultimi anni hanno mostrato grande attenzione al tema dellagreen economy, ma sembrano mostrare maggiore difficolta’nell’affidamento dei progetti di riqualificazione energetica;la capacita’ di sviluppare accordi di filiera integrati peril mercato nazionale e, soprattutto, internazionale.

red/glr