Auto: Federauto, freno a mano tirato a settembre. Mercato non riparte

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(askanews) – Roma, 1 ott – Secondo i dati diffusi oggi dalMinistero dei Trasporti il mese di settembre si e’ chiuso con106.363 immatricolazioni di autovetture nuove segnando unaflessione del – 2,9% rispetto a settembre 2012. ”Nonostantela correzione degli ultimi giorni del mese e la conseguenterobusta iniezione di km 0, il mese di settembre si e’ chiusocon un dato negativo rispetto al modesto risultato delloscorso anno e fortemente passivo (- 27,6%), se confrontatocon settembre 2011, quando sono state immatricolate circa147.000 autovetture nuove su un mercato finale di 1.748.981pezzi. E’ chiaro che nelle condizioni attuali il mercato autoha il freno a mano tirato”. Questo il commento a caldo diFilippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto,l’associazione che rappresenta i concessionari di tuttimarchi commercializzati in Italia di auto, veicolicommerciali, industriali e autobus. Prosegue Piero Carlomagno, presidente dei concessionaridel Gruppo Fiat, impegnato a Verona nell’assise annualedell’associazione: ”Il 27 settembre le immatricolazioni, suipari giorni lavorativi del settembre 2012, flettevano dicirca il 17%. Il dato finale e’ migliorato molto perl’effetto combinato di due motivi: da un lato scadevano moltiobiettivi trimestrali assegnati ai concessionari, dall’altrochi aveva un portafoglio ha accelerato le targhe entro il 30settembre, per consentire ai clienti di risparmiare un puntopercentuale di Iva che, su una auto, equivale mediamente a200 euro. Questo fa si’, a nostro avviso, che il dato disettembre penalizzera’ il mese di ottobre e che per avere unalettura corretta, anche a livello di ogni singolo brand,bisognera’ poi sommare i due mesi”.

Aggiunge Pavan Bernacchi:”Il blocco del mercatoautomobilistico non ha una particolare correlazione con letensioni politiche degli ultimi giorni. Queste pero’ cidanneggiano perche’ riducono le nostre possibilita’ didialogo con il Governo alla ricerca di soluzioni, ingenerandoun clima di incertezza che frenera’ ancora i consumatori. Ilmercato dell’auto e’ fermo perche’, oltre alle conseguenzedella recessione, l’auto sconta una pressione fiscale assurdae costi di gestione senza controllo. Lo dimostra, da ultimo,il nuovo aumento dell’aliquota IVA al 22% ed il conseguenteritocco del prezzo dei carburanti. Per gli acquisti di autoparliamo di un incremento medio di circa 200 euro, chefrenera’ ancora i consumi interni, e lo Stato, pur avendoaumentato le tasse, ne introitera’ in meno poiche’ lealiquote si applicheranno a minori fatturati”.

Conclude Pavan Bernacchi: ”Hanno il freno a mano tiratoanche il Governo e la politica, cioe’ coloro i qualidovrebbero aiutarci ad uscire da una situazione molto seria egrave che richiederebbe non incertezze ma un ragionatoattivismo e, per quanto ci riguarda, interventi dialleggerimento – non di nuovi appesantimenti – dellafiscalita’ automobilistica, riattivazione del creditobancario e dei finanziamenti agli acquisti, riforme delleprocedure amministrative, per citare gli aspettifondamentali. Di fronte alla produzione di tanta incertezzache ci viene dai palazzi del potere, restiamo soli a gestirele nostre aziende, aspettando che la Politica – quella con laP maiuscola) – dia quel segnale di inversione di tendenza chetutti ci aspettiamo, speriamo gia’ dalla legge di stabilita’finanziaria per il 2014”. red/glr