Governo: Cgia, se cade migliorano i conti. Deficit/Pil sotto 3% (1 Upd)

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(askanews) – Roma, 28 set – L’eventuale caduta del Governo Lettarischia, paradossalmente, di rimettere un po’ d’ordine ainostri conti pubblici, almeno sino alla fine di quest’anno.

Lo fa notare la Cgia di Mestre, ricordando che nel caso Lettanon fosse piu’ nelle condizioni di guidare il Governo e inParlamento non si riuscisse a trovare una nuova maggioranzain grado di esprimere un nuovo Esecutivo, gli italiani inquesti ultimi 3 mesi dell’anno subirebbero l’aumento dell’Ivae il pagamento della seconda rata dell’Imu sulla prima casa.

Il primo aumento dovrebbe portare nelle casse dello Stato 1miliardo di euro, il secondo 2,4 miliardi: entro la fine del2013 le due operazioni darebbero un gettito complessivo di3,4 miliardi.

Queste nuove entrate – prosegue l’Associazione degliartigiani e piccole imprese di Mestre – servirebbero per letre principali misure da ”coprire” entro la fine diquest’anno che richiedono 2,5 miliardi di euro: 0,5 miliardiper il finanziamento della Cig in deroga; 0,4 miliardi per ilfinanziamento delle missioni militari e 1,6 miliardi per lacorrezione del rapporto deficit/Pil entro il 3%.

Il saldo, dato dalla sottrazione tra le nuove entrate e lemisure da coprire, sarebbe positivo e pari a 0,9 miliardi checonsentirebbe di far scendere il rapporto deficit/Pil al2,96%. Tenendo conto anche degli arrotondamenti, nellapeggiore delle ipotesi il rapporto, comunque, sistabilizzerebbe al di sotto del 3%: la soglia, ricordiamo,necessaria per rispettare gli impegni presi con l’Ue.

Ma al di la’ di questo, salvo interventi dell’ultima ora,martedi’ 1 ottobre scattera’ l’aumento dell’aliquotaordinaria dell’Iva che salira’ al 22%.

”Da martedi’ prossimo – fa notare il segretario dellaCgia Giuseppe Bortolussi – rischiamo di ritrovarci conl’aliquota ordinaria dell’Iva piu’ elevata tra i principalicompetitors dell’area dell’euro: 2,4 punti in piu’ rispettoalla Francia e addirittura 3 punti percentuali in piu’rispetto alla Germania”. Ma quanto pesera’ questo aumento?”Tenendo conto della spesa media calcolata annualmentedall’Istat – conclude Bortolussi – se dal 1* ottobrel’aliquota ordinaria salira’ al 22%, una famiglia italianacomposta da 4 persone paghera’ quasi 26 euro in piu’ di Ivain questi ultimi 3 mesi del 2013 e ben 103 euro nel 2014. Itrasporti, carburanti in primis, subiranno i maggioririncari: nel 2014 l’aggravio medio sara’ di 39 euro. Altri 20euro aggiuntivi graveranno sulla spesa per l’abbigliamento ele calzature e altri 17 euro per l’acquisto della mobilia edegli elettrodomestici”.

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