Iva: Cia, con aumento si colpisce 60% consumi e si deprime crescita

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(askanews) – Roma, 26 set – ”Il passaggio dell’Iva dal 21 al 22%andrebbe a coinvolgere il 60% dei consumi: dall’abbigliamentoal pieno di benzina, dal vino ai mobili per la casa, dalcomputer alle parcelle dei liberi professionisti. Quanto alcapitolo alimentare, sebbene l’aumento avrebbe un impattodiretto piuttosto marginale sui consumi per la tavola,riguardando solo il 5% del paniere, e’ altrettanto vero chele conseguenze indirette sarebbero drammatiche”. Lo affermail presidente della Cia – Confederazione italianaagricoltori, Giuseppe Politi.

”Domani in Cdm si discutera’ anche del nodo Iva. E’necessario evitare in tutti i modi l’aumento dell’imposta.

Perche’ nello scenario economico attuale, con i consumistimati in calo del 2,2% nella media del 2013, l’innalzamentodi un punto percentuale dell’Iva avrebbe un ulteriore effettodepressivo che si scaricherebbe tutto su famiglie eimprese”, ha spiegato Politi, secondo cui ”non si puo’dimenticare che in Italia, per arrivare dal campo allatavola, i prodotti alimentari viaggiano su strada nell’85 percento dei casi”.

”Quindi il rialzo dell’Iva sui carburanti, conl’incremento delle spese di trasporto, andra’ ovviamente a’pesare’ sui listini al supermercato. Spingendoli in alto”,ha spiegato Politi, che ha aggiunto che ”bisogna mettere inconto gli effetti su vino e spumanti, caffe’, birra, bevandegassate e succhi di frutta, a cui invece si applica l’aumentodell’Iva, e per i quali le famiglie dovranno ‘sborsare’ nelcomplesso tra i 25 e i 30 milioni di euro in piu”’. ”Anche per le imprese il rischio e’ molto alto: menoconsumi vuol dire meno introiti e quindi meno produzione eoccupazione sul lungo periodo – conclude Politi -. Eccoperche’ il governo deve capire che non e’ questa lasoluzione. D’altro canto, non c’e’ alcuna possibilita’ diripresa economica attuando misure che abbattono ancora dipiu’ i consumi domestici”.

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