Gruppo Riva: azienda, liquidita’ sequestrata non verra’ restituita

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(askanews) – Roma, 25 set – Riva Acciaio comunica di aver ricevuto informazioni dal Custode che le somme sequestrate sui conti correnti, si legge in una nota, ”indispensabili per il pagamento degli stipendi e dei fornitori, non potranno essere restituite” all’azienda. ”La risposta del Custode – prosegue la nota – precisa che lo stesso Custode potra’ amministrare direttamente le somme sequestrate ed effettuare pagamenti per conto dell’azienda solo se Riva Acciaio garantira’ con fideiussione bancaria il rimborso all’Autorita’ Giudiziaria di quanto usato dal Custode. Nella realta’ dei fatti, cio’ e’ di fatto impossibile: Riva Acciaio non puo’ avere fideiussioni bancarie poiche’ le banche hanno sospeso ogni operativita’ con l’azienda in conseguenza del sequestro”. ”Peraltro prosegue l’azienda -, i conti correnti della societa’ sono stati oggetto di ulteriori atti esecutivi di sequestro ancora nella giornata di giovedi’ 19 settembre scorso e nuovi e ripetuti atti di sequestro sono possibili in ogni momento. Riva Acciaio aveva chiesto al Custode di avere conferma espressa che i futuri incassi dai clienti non sarebbero stati colpiti da sequestro quale pre-condizione per riavviare i rapporti con le banche, ma non ha avuto dal Custode alcuna risposta sul punto”. ”Continua poi una totale incertezza anche sul perimetro del sequestro – aggiunge la societa’ -, come evidenziato dalla circostanza che nella giornata di ieri, 24 settembre, la Guardia di Finanza, su disposizione dell’Autorita’ Giudiziaria, ha dissequestrato le materie prime e di magazzino della societa’ ‘in quanto necessari all’attivita’ produttiva’ con ‘contestuale immissione in possesso all’avente diritto’ Riva Acciaio. E’ dunque confermato che prima del provvedimento espresso di dissequestro la societa’ non avrebbe potuto utilizzare le materie prime proprio perche’ espressamente sequestrate con verbale di Polizia Giudiziaria del 16 settembre, come a suo tempo comunicato da Riva Acciaio. Il dissequestro non riguarda tuttavia i prodotti finiti di cui non si conosce con esattezza la situazione”. ”Purtroppo, allo stato delle cose- conclude l’azienda -, la paralisi aziendale resta dunque assoluta”. com-sen/