Acli: Bottalico, urge piano industriale di rilancio del lavoro

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(askanews) – Cortona, 21 set – ”Le Acli indicano la necessita’un piano industriale di rilancio del lavoro e dire-industrializzazione selettiva per affrontare l’emergenzalavoro”. E’ quanto ha auspicato il presidente nazionaledell’organismo, Gianni Bottalico, concludendo stamani aCortona l’Incontro di Studi annuale sul tema ”Abitare lastoria”. Il presidente e’ detto in una nota, ha sottolineato cheurge definire quali settori si considerano strategici, e sutali settori agire per evitare la dispersione di un enormepatrimonio di professionalita’ e di competenze, frutto dellavoro di intere generazioni. Un altro grande banco di provadel nostro protagonismo sociale e politico di questi mesi ?ha aggiunto Bottalico – e’ costituito dalla iniziativa che leAcli hanno assunto insieme alla Caritas sul progetto delReddito di inclusione sociale, che ha contribuito anche adaccelerare la proposta del governo. Per noi si tratta di unatappa di un progetto piu’ ampio perche’ dobbiamo invocarerisorse e strumenti per un piano nazionale contro la poverta’assoluta e nel contempo pensare a modalita’ diverse diintervento per un nuovo mutualismo popolare, che si rivolgainnanzitutto a quell’ampia fascia di popolazione che la crisista riducendo ad essere appena un gradino sopra al baratrodella poverta’ e che possiamo aiutare a non lasciarlaprecipitare nell’indigenza. Anche il ministro del lavoroEnrico Giovannini, intervenuto alla giornata conclusivadell’incontro nazionale dell’Acli aveva parlato di mancanzadi ”tutela contro la poverta”’. Bisogna fare molto di piu’- aveva sottolineato – per i servizi all’impiego e perrealizzare anche in Italia la garanzia giovani, per far si’che ai giovani venga data una prima opportunita’ di lavoroentro quattro mesi. Ma non ci sono solo i giovani, idisoccupati in eta’ matura, gli esodati. ”Questa e’ l’equita’ di oggi e di domani – avevacontinuato il ministro – giovani che hanno vite lavorativediscontinue che futuro pensionistico avranno, si e’ chiesto?Occorre realizzare un welfare basato sull’idea disolidarieta’ tra le generazioni.

Questi concetti pero’ – aveva concluso – non dominano ladiscussione politica e neanche quella culturale”.

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