Def: Letta, deficit al 3,1% ma rispetteremo il tetto. Crescita dal 2014

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(askanews) – Roma, 20 set – Con il via libera alla nota di aggiornamento del Def, ”confermo l’impegno a stare sotto il 3% alla fine dell’anno”. Lo afferma il premier Enrico Letta durante una conferenza stampa al termine del Cdm, spiegando che ”dalla credibilita’ e dal mantenimento degli impegni dipende la possibilita’ di convincere i mercati”. Lasciando Palazzo Chigi, il ministro degli Affari regionali, Graziano Delrio, conferma che il governo ha rivisto in negativo il Pil 2013 a -1,7%; mentre il dato tendenziale per il deficit e’ superiore al 3% del Pil. Tuttavia, Letta promette che l’Italia non sgarrera’: ”Il passaggio riguarda un aggiustamento di uno 0,1% che e’ assolutamente alla portata e che non necessitera’ interventi particolarmente rilevanti”. Il Def contiene ”tutto cio’ che e’ accaduto fino a oggi: 12 miliardi di euro di interventi nel triennio in corso”, aggiunge il presidente del Consiglio, definendo ”molto importante” il provvedimento per ”il rilancio dell’economia, ci permette di avere il segno piu’ davanti agli indicatori giusti, ossia la crescita”. Le prospettive di ripresa, con una crescita positiva del Pil dall’ultimo trimestre del 2013 sono ”solide”, conferma il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, precisando che ”i dati sono rivedibili” ma nelle ”valutazioni di crescita abbiamo gia’ utilizzato tutte le cautele possibili: e’ chiaro che se si inceppa il meccanismo mette a rischio il processo” ma ”siamo fiduciosi che il processo sia ben avviato”. ”Le scelte fatte stanno dando gli effetti sperati. Come ha detto Saccomanni, credo che il dato moderatamente ottimista contenuto nel Def sia a portata di mano”, aggiunge il premier Letta tracciando la road map dei prossimi impegni dell’esecutivo: il 15 ottobre sara’ presentata la legge di stabilita’, il ”cuore dell’attivita’ del governo”, che sara’ scritta ”senza costrizioni, ma dentro gli impegni che ci siamo presi”. Se il 2014 sara’ ”l’anno in cui affronteremo le tematiche legate a crescita, lavoro, coesione e riforme, nella coda del 2013 affronteremo e discuteremo le questioni aperte, a partire dall’Iva”. drc/