Crisi: Coldiretti, in 5 anni -40mila iscritti universita’. Agraria +45%

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(askanews) – Roma, 8 set – Uno degli effetti piu’ drammaticidall’inizio della crisi e’ il crollo delle nuove iscrizioniall’universita’ che in cinque anni si sono ridotte del 12,5per cento ma in controtendenza crescono le immatricolazioniper quelle facolta’ piu’ orientate all’economia reale comeAgraria, che fa registrare con un +45% il piu’ alto tasso dicrescita. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti inoccasione della giornata mondiale dell’istruzione edall’alfabetizzazione dell’Unesco, sulla base di una ricercaDatagiovani relativa agli effetti della recessione sugliAtenei italiani nel periodo dal 2008 ad oggi.

Gli Atenei italiani hanno perso nei cinque anni 40milaimmatricolazioni a causa del fatto che – sottolinea laColdiretti – le famiglie hanno minori disponibilita’economiche per far studiare i figli ma anche perche’ si stafacendo strada tra i giovani una minore convinzione sul fattoche la laurea possa aprire le porte del mercato del lavoro,senza dimenticare gli effetti dei test di ammissione in corsoin tutta Italia. Una convinzione che secondo l’associazione non hariguardato pero’ quelle facolta’ maggiormente orientateall’economia reale, a cominciare da quella di scienzeagrarie, forestali ed alimentari che ha fatto registrare unaumento del 45 per cento. Si tratta della crescita piu’ alta,piazzandosi in cima al podio davanti ad altri due indirizziscientifici come scienze e tecnologie fisiche (+25 per cento)mentre l’ultimo gradino e’ occupato da ingegneria industriale(19 per cento). Crollano invece – rileva ancora la Coldiretti -architettura ed ingegneria edile (-37 per cento), che risenteevidentemente della crisi dell’edilizia; farmacia (-34 percento), e scienze dei servizi giuridici (anche qui -34 percento). La flessione non ha risparmiato neppure le facolta’ piu’tradizionali o negli ultimi anni molto di moda, da beniculturali (-33 per cento) a scienze della comunicazione (-29per cento), fino a lettere (-21 per cento, scienze politiche(-21 per cento), scienze dell’economia e della gestioneaziendale (-18 per cento), giurisprudenza (-17 per cento),scienze dell’educazione e della formazione (-15 per cento) ele professioni infermieristiche ed ostetriche (-8 percento).

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