Bankitalia: aprile, 529 mld di dollari mercato cambi e derivati

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(askanews) – Roma, 5 set – Nell’aprile del 2013 il volume lordocomplessivo delle negoziazioni in cambi e in derivati suvalute riferito all’intero sistema e’ stato di 529 miliardidi dollari, 494 al netto della doppia contabilizzazione; nel2010 tali valori erano rispettivamente pari a 708 e 682miliardi di dollari. Il volume medio giornaliero degliscambi, considerati i 20 giorni lavorativi del mese diriferimento, e’ stimato in circa 25 miliardi di dollari. Nelmese di aprile del 2013 e’ stata infatti condotta la consuetaindagine triennale sul volume delle transazioni effettuatedalle principali banche residenti sui mercati dei cambi e deiderivati OTC su valute e tassi di interesse. L’indagine e’stata effettuata contemporaneamente da 53 banche centrali eautorita’ monetarie sotto l’egida della Banca dei RegolamentiInternazionali, la quale provvede a diffondere i risultatiglobali preliminari, dopo averli depurati della doppiacontabilizzazione ”crossborder”.

L’indagine sul mercato italiano ha riguardato un campione di36 banche (32 aziende italiane e 4 filiali di bancheestere).

Si stima che l’attivita’ di questi intermediari nel settoredei cambi e dei prodotti derivati rappresenti circa il 96 percento del totale in entrambi i mercati, mentre il campionedell’indagine del 2010 rappresentava rispettivamente l’88 eil 94 per cento. I dati sono calcolati su base giornaliera edepurati della doppia contabilizzazione delle transazionisvolte tra gli intermediari del campione (ma non di quellacross-border, che e’ effettuata dalla BRI).

Aggiungendo al mercato dei cambi i derivati sui tassid’interesse, il volume lordo mensile e’ stato di 1.089miliardi di dollari, 994 al netto della doppiacontabilizzazione (1.460 e 1.304 nel 2010). Il volume mediogiornaliero degli scambi e’ sceso al di sotto dei 50 miliardidi dollari (62 nel 2010).

Secondo i dati segnalati dalle banche del campione, ilmercato tradizionale dei cambi ha subito una notevolecontrazione rispetto al 2010, riducendo il suo contributo alturnover complessivo (47,6 per cento, 50,1 nel 2010). Lacontrazione ha interessato soprattutto il segmento a pronti(spot), diminuito di circa il 30 per cento, da 190 a 134miliardi di dollari; il segmento a termine, rappresentatodagli outright forwards e dagli F.E. Swaps, e’ passato dacirca 399 a 320 miliardi di dollari. I derivati su cambi(currency swaps e options) hanno invece raddoppiato il lorocontributo al turnover complessivo (2,1 per cento),raggiungendo un volume pari a 20 miliardi di dollari (12miliardi nel 2010). Il mercato dei tassi di interesse haregistrato una piu’ contenuta diminuzione. Il volume deiderivati su tassi e’ passato da circa 573 a 480 miliardi didollari e la quota sul turnover complessivo e’ aumentata dal48,8 al 50,3 per cento.

Lo strumento piu’ diffuso rimane lo swap. Il volume degliswaps e’ risultato preponderante sia nel mercato delle valute(64 per cento, 62 nel 2010) sia nel mercato dei tassi (58 percento; 62 nel 2010). Mentre nel mercato delle valute la quotadegli outright forwards si e’ ridotta al 3 per cento (4 percento nel 2010), nel mercato dei tassi e’ aumentato il pesodei forward rate agreements, al 39 per cento (31 per centonel 2010). Complessivamente negativa e’ stata la performancedelle opzioni. Il volume delle opzioni su tassi si e’ ridottodi due terzi rispetto al 2010, mentre quello delle opzioni suvaluta ha registrato un incremento superiore a un terzo; nel2013 i volumi delle opzioni su tassi e su valuta sonorisultati equivalenti, come pure il loro peso sui rispettivimercati (3 per cento).

L’attivita’ nei mercati dei cambi e dei tassi d’interesse hacontinuato a essere caratterizzata da un’elevata percentualedi transazioni con banche non residenti (73 per cento, 71 nel2010). Il peso delle transazioni svolte con banche residenti sie’ accresciuto nel mercato delle valute (dal 4 al 7 percento), mentre si e’ ridotto nel mercato dei tassi (dal 21 al12 per cento). Il peso delle transazioni con le istituzionifinanziarie non partecipanti all’indagine si e’ ridotto dal10 al 5 per cento e dal 19 al 7 per cento rispettivamente neimercati dei cambi e dei tassi; quello nei confronti dellaclientela si e’ quadruplicato nel mercato delle valute (dal 5al 21 per cento), mentre e’ rimasto esiguo nel mercato deitassi.

Nei mercati dei cambi e dei derivati le operazioni denominatein euro sono risultate prevalenti e hanno rappresentato circail 91 per cento del turnover (86 per cento nel 2010). Nelmercato dei cambi il peso dei contratti riferiti all’euro hasuperato largamente quello dei contratti denominati indollari (pari rispettivamente a 84 e 69 per cento nel 2013;75 e 84 per cento nel 2010), sia nel comparto a pronti sia inquello a termine. Le transazioni euro/dollaro hannorappresentato circa il 67 per cento di tutte le operazionicontro euro (76 per cento escludendo il mercato a pronti).

Nell’ambito delle negoziazioni valuta/valuta, cherappresentano il 16 per cento del totale, e’ ancoraprevalente il dollaro; la coppia dollaro/sterlina risulta lapiu’ trattata. Il mercato dei tassi e’ stato dominatodall’euro, con una percentuale di contratti pari a oltre il98 per cento del totale; i contratti riferiti al dollarohanno rappresentato poco piu’ dell’un per cento, come nel2010.

Assai modesto e’ risultato il contributo delle restantivalute.

com-ram