Iva: Cgia, no aumento a ottobre o nuova contrazione consumi

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(Asca) – Roma, 2 set – ”Gia’ oggi condividiamo con Spagna,Olanda e Belgio il gradino piu’ alto del podio dei principaliPaesi Ue che applicano l’aliquota Iva piu’ elevata. Se dal 1*ottobre il Governo Letta non riuscira’ ad evitare l’ennesimoaumento, siamo destinati a staccare tutti e ad aggiudicarcila palma dei piu’ tartassati da questa imposta tra i paesidell’Ue”.

A lanciare l’allarme e’ il segretario della Cgia di Mestre,Giuseppe Bortolussi, ricordando che l’introduzionedell’imposta sul valore aggiunto e’ avvenuta ”ben 40 annifa: in questo periodo di tempo l’aliquota ordinaria e’variata ben 8 volte raggiungendo il valore massimo del 21%,quello attualmente in vigore. Certo la situazione economicagenerale ha influito moltissimo su questo risultato, tuttaviaanche l’incremento dell’aliquota ha contribuito a penalizzareil gettito complessivo dell’imposta sul valore aggiunto”.

L’approfondimento della Cgia di Mestre analizza anchel’andamento tenuto in questi 40 anni dall’aliquota ordinariadell’Iva nei principali Paesi che attualmente costituisconol’area dell’euro, rilevando che ”dal 1973 al gennaio diquest’anno, l’incremento piu’ importante si e’ registratoproprio in Italia. Nel 1973 l’aliquota era al 12% e ora siattesta al 21%, con un aumento di ben 9 punti. Se l’aumentoprevisto dal prossimo mese di ottobre non verra’ scongiurato- avverte Bortolussi in una nota -, i consumatori italiani sitroveranno a subire l’aliquota Iva ordinaria piu’ elevata tratutti i principali paesi dell’area dell’euro, con il pericoloche questa decisione penalizzi ancor piu’ la domanda internache in questi ultimi anni ha subito delle contrazionipesantissime”. com-drc/cam