Egitto: Astoi-Confindustria al fianco dei Tour Operator e Agenti Viaggio

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(askanews) – Roma, 21 ago – ASTOI Confindustria Viaggi , inseguito a quanto sta accadendo in Egitto, desidera introdurreuna riflessione in merito alle modalita’ di gestione di talicrisi, che vedono impegnati oggi la maggior parte degliAssociati e degli agenti di viaggio. ”Tutti i principali tour operator – spiega l’associazionein una nota – stanno profondendo uno sforzo immane perrimanere al fianco degli agenti di viaggio e trovaresoluzioni per i clienti con partenze previste per l’Egitto.

Decine di voli (tutti a carico dei tour operator) stannopartendo vuoti dall’Italia per permettere il rientro degliitaliani ancora ospiti nei resort, staff inclusi. Centinaiadi professionisti stanno facendo il possibile per risolveregli enormi problemi in essere. Le aziende sono oracompletamente assorbite dalle questioni operative, ma gia’consapevoli che presto si troveranno sole a fare la conta deidanni, di fronte alla crisi piu’ devastante capitata da annia questa parte”. Nonostante tutto questo – sottolinea l’associazione diConfindustria -, ”la filiera non appare compatta. Da unlato, sembrano ignorati i rischi e il grande lavoro celatidietro l’attivita’ dei tour operator; dall’altro lato, sievidenzia come sarebbe necessario spiegare cosa sia e cosafaccia un tour operator. I tour operator prenotano unavacanza, ad un fornitore terzo, sulla base di una richiestache un cliente fa ad un agente di viaggio. Agiscono perdelega. Ricevere quella richiesta, e renderla possibile,prevede un contributo economico in termini di risorse umane,di ore lavoro, e un contributo economico da riconoscere alfornitore terzo. Perche’ quella richiesta possa considerarsiaccettata i tour operator sono obbligati a inviare denaro alfornitore, oppure a garantirsi quelle camere (piuttosto chevoli aerei o altri servizi ) tramite fideiussioni bancarie.

Quando i tour operator confermano quella prenotazione hannogia’ svolto gran parte del lavoro, che la maggior parte dellepersone ignora. Questi costi (ore lavoro del personale, costioperativi/amministrativi/finanziari) prescindonoevidentemente dall’esecuzione del viaggio e vengono copertida una voce che non riguarda i servizi prenotati solitamentedefinita ‘quota di iscrizione’ o ‘costo gestione pratica’. In caso di ”sconsiglio” da parte delle autorita’competenti verso una destinazione – rende noto Astoi -, ”itour operator devono interrompere l’operativita’ standardverso quella destinazione e mettere in campo un surplus dirisorse e uomini per assistere i clienti. A cio’ va aggiuntala quasi certa perdita economica di quanto gia’ inviato adestinazione. E’ una doppia perdita economica per ciascunasingola azienda”. ASTOI Confindustria Viaggi, nel rispetto della liberaconcorrenza, ”non puo’ che schierarsi al fianco di quelleaziende e delle stesse agenzie di viaggio. E’ evidente comepossa essere difficile spiegare ad un cliente una dinamica difiliera cosi’ complessa e ricca di variabili, ma appareinvece molto semplice condividere, con questi presupposti,che il rimborso al cliente non debba essere totale, quandouna parte di lavoro e’ gia’ stata fatta, su richiesta e agaranzia dei servizi prestati al cliente”.

Ugualmente semplice da condividere, di conseguenza -aggiunge -, ”il pensiero che quel lavoro debba essereremunerato, come d’altronde ASTOI sostiene debba esserericonosciuto e sempre remunerato il lavoro di ciascun agentedi viaggio, a prescindere dall’esito finale dellaprenotazione. ASTOI Confindustria viaggi si muovera’, neiconfronti della politica, affinche’ il sistema legislativotuteli sempre di piu’ tutti gli operatori del nostro settore,cosi’ come accade in settori piu’ maturi di fronte acalamita’ politiche e naturali”. ASTOI Confindustria Viaggi – conclude l’associazione -”e’ e sara’ sempre al fianco delle aziende che sono pronte adifendere in ogni sede competente le loro convinzioni atutela del valore del loro lavoro e a tutela dei posti dilavoro di tutti i collaboratori. E’ sul solco di questaconvinzione che i tour operator cercano di gestire questacrisi, consapevoli che e’ alla salute del settore e delle sueimprese, in un’ottica di medio lungo periodo, che le stesseimprese hanno innanzitutto il dovere di guardare”. red/glr