Trasporti:nascita P3 cambia termini scambio globale.Gioia Tauro in gioco

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(askanews) – Roma, 20 ago – Mentre il trasporto marittimomondiale si va concentrando nelle mani di pochi operatori dilivello globale, la nuova sfida per il controllo delle rottedi interscambio del commercio mondiale si sposta ora sullacapacita’ dei porti di polarizzare e attrarre sviluppo.

Quello di Gioia Tauro ha un grosso vantaggio potenziale:quello della posizione. Il porto si trova infatti sullaprincipale rotta seguita dalle navi porta container checollegano il Nord Europa con l’Asia, attraverso l’Oceanoindiano e il Golfo Persico, per poi entrare nel MarMediterraneo dal Canale di Suez e proseguire versodestinazione finale attraverso lo Stretto di Gibilterra e laManica. Anche su ferro, poi, Gioia Tauro potrebbe beneficiaredella realizzazione della rete transeuropea (TEN T) destinataa congiungere Berlino e Palermo.

Intanto il trasporto marittimo si sta attrezzando. E’ dipoche settimane fa la realizzazione di un’intesa tra tredelle maggiori compagnie di trasporto container al mondo: laMSC, la Maersk e la CMA CGM. L’alleanza e’ stata denominata’P3′, con lo scopo dichiarato di migliorare e ottimizzare iservizi offerti. Il nuovo conglomerato ha una capacita’operativa potenziale di movimentazione di 2,6 milioni dicontainer, attraverso 255 navi su 29 rotte che colleganoAsia, Europa, Pacifico e Atlantico, ovvero il mondo intero.

L’alleanza dovrebbe essere operativa nel 2014.

MSC, fondata nel 1970, ha la sede in Svizzera, anche se ilproprietario e’ l’armatore sorrentino, Gian Luigi Aponte. Afine giugno scorso, operava con 450 navi per una capacita’ di2,29 milioni di container. Maersk Line e’ una divisione del gruppo AP Moller-MaerskGroup, controllata al 41% circa dal gruppo danese Moller.

Vanta una flotta di 600 navi, con una capacita’ di 4,1milioni di container e opera in 125 paesi.

Infine, CNA CGM e’ stata fondata bel 1978 ed e’ il terzogruppo di trasporto container al mondo e primo in Francia.

Possiede una flotta di 414 navi da trasporto, con 10,6milioni di container trasportati nello scorso anno. Opera in150 paesi su 170 rotte.

Il nuovo gigante del trasporto marittimo parla quindiesclusivamente europeo. A fronte di cio’, il mercato asiaticoe in particolare la Cina risponde con lo sviluppo di unapolitica di sviluppo degli scali portuali. E’ del luglioscorso infatti la notizia che le autorita’ cinesi hanno datoil via libera alla creazione della prima zona di liberocommercio nel porto di Shangai dove sara’ possibile operareal di fuori delle regole doganali. L’altra mossa ben piu’strategica e’ invece quella di un accordo per l’affitto diuna parte del porto greco del Pireo, porta di ingresso per ilMediterraneo e il mercato del Nord Europa. Nel 2010 infatti,la Cosco, societa’ controllata dal governo di Pechino, hainvestito 3,3 miliardi di euro per acquisire il controllo delmolo 2 del porto commerciale, con una concessione delladurata di 35 anni. Il porto del Pireo, con un traffico di 1,4milioni di container e’ uno dei maggiori in Europa e si trovain una posizione ottimale anche per la possibilita’ dicollegamenti intermodali con il centro Europa e la suavicinanza al Canale di Suez e quindi alle rotte asiatiche. Ilmaggior porto commerciale in Europa e’ quello di Rotterdam,con circa 11 milioni di container trasportati al mondo.

In questo scenario si innesca la proposta del Consiglioregionale della Calabria al Governo nazionale di creare nelporto di Gioia Tauro di una Zona economica speciale (Zes),ovvero di una zona con una legislazione economica differenteda quella in vigore nel paese, piu’ conveniente per gliinvestimenti stranieri. Zone economiche speciali sono staterealizzate in diversi paesi tra i quali Cina, India,Giordania, Polonia, Kazakistan, Filippine, Corea del Nord eRussia. La Regione Calabria punta in particolare a realizzareuna zona di sviluppo nell’area del porto grazie adagevolazioni fiscali per chi vorra’ investire nella Zes chedovrebbe svilupparsi in un’area di circa 740 ettari. Nellospecifico si pensa un’esenzione delle imposte dirette suiredditi per un primo periodo, oltre all’esenzione dall’Irap edall’Imu. Particolarmente attrattiva potrebbe essere poi laparte che riguarderebbe l’esenzione dall’imposta dell’Iva. Incambio, si chiederebbe alle aziende che dovessero investirenell’area un impegno per almeno cinque anni e il 90% delleassunzioni direttamente in Calabria.

Come numeri attuali, il porto di Gioia Tauro, nato nellaprima meta’ degli anni ’70 in parallelo con il progetto, poisfumato, della Cassa del Mezzogiorno di realizzare il quintocentro siderurgico italiano, ha fatto registrare nel 2012 unvolume di container movimentati pari a 2.721.104 con unincremento rispetto all’anno precedente di 396.122container.

Risulta essere il primo scalo italiano per movimentazionedistaccando nettamente i principali porti italiani: daTaranto a Cagliari, da La Spezia a Genova.

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