Fiat: Fim-Cisl, dopo Consulta ripartire da accordo su rappresentanza

DIC 5, 1300 -

(askanews) – Roma, 24 lug – La sentenza della Consultasull’art.19 dello statuto dei lavoratori rischia dialimentare l’instabilita’ delle relazioni sindacali e perquesto ”non c’e’ altro da fare quindi che ripartiredall’accordo sulla rappresentanza tra Cgil, Cisl, Uil eConfindustria del 31 maggio scorso”. Lo dichiara ilsegretario generale della Fim Cisl Giuseppe Farina.

”La sentenza della corte costituzionale – dice – boccial’articolo 19 cosi’ come voluto dalla Fiom con il referendumpopolare del 1995 e contemporaneamente conferma lalegittimita’ delle scelte fatte negli accordi sindacali edalla Fiat; afferma e risolve il diritto di rappresentanzasindacale per il sindacati che hanno iscritti e sonorappresentativi ma contemporaneamente indebolisce il criteriodella effettivita’ dell’azione sindacale fatta da trattativee accordi che, la stessa Corte Costituzione e la gran partedei tribunali italiani, avevano in precedenza riconosciutocome criterio fondante di rappresentativita’ del sindacato”.

Secondo Farina ”nei fatti alimenta quindi, l’instabilita’nelle relazioni sindacali e rischia di allontanare gliinvestimenti e il lavoro dal nostro Paese. Infatti affermareun diritto di rappresenta senza parallelamente affermare ilvincolo del rispetto delle decisioni delle maggioranze e’ unoggettivo regalo all’instabilita’ sindacale. Peraltrointerpretata letteralmente, la sentenza, rischia dialimentare solo un dibattito politico, ma non cambiare nullanelle relazioni sindacali metalmeccaniche.

Se infatti il nuovo criterio di misurazione dellarappresentativita’ e’ esclusivamente la effettivapartecipazione alle trattative; la Fiom non ha partecipato,per sua scelta, ne’ al rinnovo del CCNL metalmeccanici ne’ alrinnovo del CCSL Fiat”.

”Non c’e’ altro da fare quindi – conclude – che ripartiredall’accordo sulla rappresentanza tra Cgil, Cisl, Uil eConfindustria del 31 maggio scorso, bisogna completarlo eapplicarlo in tutte le sue parti e chiedere successivamenteal legislatore, un intervento non invasivo di sostegno ai dueprincipi affermati nell’accordo interconfederale: il dirittoalla rappresentanza attraverso la certificazione deisindacati rappresentativi e l’impegno al rispetto rigorosodegli accordi approvati a maggioranza. Come e’ evidente nonsaranno ne’ i tribunali ne’ la Corte Costituzionale chepotranno risolvere i problemi della Fiom e dei rapportisindacali nell’industria metalmeccanica finche’ quest’utima,non smettera’ di fare esclusivamente politica e tornera’ afare il sindacato confederale”.

fgl/